Per l'esperta necessarie "mascherine dappertutto e controlli soltanto con tamponi molecolari"
"Il Green pass a mio avviso dovrebbe essere un certificato vaccinale e quindi dovrebbe durare esattamente quanto durano i vaccini" anti-Covid, ossia "da 5 a 6 mesi in questo momento", secondo le informazioni scientifiche disponibili sulla protezione conferita dall'immunizzazione. "Mentre per i guariti" dall'infezione la validità del pass potrebbe arrivare "anche fino a un anno, perché mantengono l'immunità" più a lungo. Propone queste scadenze Maria Rita Gismondo, direttrice Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano.
In vista della Cabina di regia che giovedì 23 dicembre discuterà di nuove misure per contenere la quarta ondata di Covid-19, mentre cresce la variante Omicron e preoccupano le aggregazioni del Natale, l'esperta sottolinea all'Adnkronos Salute la necessità di "un Green pass vero, cioè solo per vaccinati e guariti. E poi i controlli vanno fatti con tamponi veri che sono quelli molecolari".
"Io sono per l'obbligo vaccinale" contro Covid-19, ancora di più in questa fase dell'emergenza, con la variante Omicron che corre e le feste di Natale che moltiplicheranno le occasioni di contagio. "Penso a un obbligo vaccinale che dovrebbe valere dai 40 anni in su e per i fragili di ogni fascia d'età", dichiara.
Quanto all'ipotesi di consentire l'accesso ai grandi eventi solo ai vaccinati contro Covid-19 negativi a tampone, l'epserta si dice "d'accordo". Finalmente si capirà che questi vaccini, validi a prevenire la severità della malattia, non ci proteggono dall'infezione", afferma. Infine, raccomanda, "mascherine dappertutto".