Il giovane accusato di omicidio e sequestro di persona trasferito nel reparto protetti nel carcere di Verona
Filippo Turetta, accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, da oggi è rinchiuso nel carcere Montorio di Verona. Il 21enne è entrato scortato dai carabinieri nel penitenziario dove ad attenderlo c’era il suo difensore Giovanni Caruso. "Stiamo lavorando, stiamo facendo quello che normalmente facciamo per tutti i detenuti. Lui è tranquillo", ha fatto sapere la direttrice del carcere, Francesca Gioieni.
"Le condizioni di Filippo sono accettabili, sicuramente è molto, molto provato" dice il suo legale Giovanni Caruso. Arrivato in carcere intorno alle 14.25, è stato sottoposto a “tutte le lunghe procedure” previste per i ‘nuovi’ detenuti: “E' stato sottoposto a visita medica, a indagini di carattere psichiatrico per escludere eventuali rischi di carattere autolesionistico. Il 21enne “è adeguatamente assistito e protetto in un carcere di grande sicurezza”, una situazione “tranquillizzante dal punto di vista della sorveglianza contro eventuali situazioni suscettibili di essere degenerate o di degenerare” sia nel caso di aggressioni da parte di altri detenuti sia di possibili gesti autolesionistici.
E’ stato fissato per martedì 28 novembre dal gip di Venezia Benedetta Vitolo l’interrogatorio di garanzia per Filippo Turetta. Sarà presente il pm Andrea Petroni (non è necessaria la presenza della pubblica accusa, ndr.) che potrebbe chiedere un aggravamento rispetto ai reati contestati, mentre il difensore, l’avvocato Giovanni Caruso, potrà chiedere una misura alternativa al carcere o già in questa fase la perizia psichiatrica. Se i legali non avanzeranno istanze, il gip non deve scrivere nessun nuovo provvedimento.
I genitori di Filippo Cecchettin, mamma Elisabetta e papà Nicola, incontreranno “quanto prima” il figlio 21enne detenuto nel carcere di Verona. Lo spiega il difensore dello studente, l’avvocato Giovanni Caruso, al termine dell’incontro nella casa circondariale scaligera.
Turetta è arrivato questa mattina in Italia dalla Germania a bordo di un aereo militare partito da Roma per Francoforte, città tedesca non distante dal carcere di Halle dove Turetta è stato detenuto una settimana, per poi atterrare a Venezia intorno alle 11. Durante il volo Turetta "non ha detto una sola parola. Sguardo basso, silenzioso, rassegnato, quasi disinteressato: non ha né pianto, né si è mostrato nervoso” ha raccontato chi era sull'aereo con lui.
L'avvocato Emanuele Compagno ha rinunciato alla difesa di Filippo Turetta. "Oggi pomeriggio ho rinunciato al mandato - dice all'Adnkronos l'avvocato Compagno -. Con l'arrivo in Italia di Filippo considero concluso il mio lavoro di difensore d'ufficio. E anche se oggi mi aveva nominato difensore di fiducia ho preferito rinunciare a tale nomina. Avevo annunciato fin dal primo giorno ai familiari la necessità di un difensore di fiducia, nulla c'entrano le polemiche che qualcuno ha sollevato sul mio conto".