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Giochi, Marino (Comm. inchiesta): "Necessario uniformare normativa a livello nazionale"

"Stratificazione rischia di diventare devastante per il settore ma anche per lo Stato"

(Fotogramma)
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24 marzo 2022 | 16.44
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"La stratificazione normativa è uno dei problemi che sta portando un livello di incertezza che rischia di diventare devastante per il settore ma anche per lo Stato". Così il senatore Mauro Maria Marino, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, intervenendo all'evento di presentazione a Roma della ricerca condotta da Bva Doxa dal titolo 'Il contrasto ai rischi derivanti dai disturbi da gioco d'azzardo'. Marino ha premesso che "con il Governo si è sviluppata una forma di collaborazione molto costruttiva: c'è una volontà di reciproco ascolto".

Facendo una ricostruzione storica-sociologica, Marino ha sottolineato che "il gioco ha sempre attratto l'umano: di fatto in esso si proiettano, bisogni, pulsioni, tratti esistenziali del luogo, ed è quindi molto importante sia per gli individui che per le istituzioni che non a caso vi prestano molta attenzione. Se non c'è capacità di normazione fenomeni che fanno parte della sociologia finiscono per produrre effetti devastanti e non controllati impattando negativamente nei confronti del cittadino giocatore e delle istituzioni". Il Covid, ha poi ricordato Marino, "ha causato delle chiusure ed esse hanno confermato l'equazione meno gioco legale più gioco illegale. E' bastato un anno per un grande sconvolgimento".

"La raccolta totale dal 2019 al 2021 - ha poi detto - è diminuita di 46,5 miliardi comportando una diminuzione delle entrate rateali di 3,5 miliardi. I motivi sono evidenti: a fronte della necessità di un riordino dell'offerta, in una logica estremamente restrittiva, chi doveva fare degli investimenti di fatto non li ha fatti, perché se io non do a un imprenditore la certezza prospettica di quelle che sono le sue possibilità di espansione lui non investirà e a rimetterci è lo Stato. Abbiamo necessità assoluta di uniformare la normativa settoriale a livello nazionale, bisogna stabilire un principio di gerarchia delle fonti che metta in capo la priorità a livello nazionale, perché se ci frazioniamo nelle stratificazioni tra livelli regionali e comunali, diventa impossibile riuscire a trovare i punti dove mettere a terra le concessioni quando devi fare la gara".

"Norme troppo restrittive a livello regionale fanno dei danni allo Stato, oltretutto molte di queste sono cosiddette norme manifesto, talmente inapplicabili che poi alcune Regioni adottano il processo della proroga sulla proroga perché non riescono a renderle attuabili. Come Commissione parlamentare d'inchiesta sul gioco vogliamo collaborare con gli operatori. Occorre prescindere dal pregiudizio di chi è necessariamente contro e di chi è necessariamente a favore", ha concluso.

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