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Formigoni va in carcere

La sentenza della Cassazione: 5 anni e 10 mesi all'ex governatore della Lombardia. Berlusconi all'Adnkronos: "Umanamente dispiaciuto"

(Fotogramma)
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21 febbraio 2019 | 21.07
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L'ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, accusato di corruzione nell'ambito della vicenda dei presunti fondi neri della Fondazione Maugeri di Pavia e dall'ospedale San Raffaele di Milano, è stato condannato a 5 anni e 10 mesi dalla Corte di Cassazione. Per effetto della cosiddetta legge 'spazzacorrotti', il reato di corruzione è stato inserito tra i cosiddetti reati 'ostativi' che impediscono di chiedere misure alternative al carcere. Per Roberto Formigoni, quindi, in base alla sentenza della Cassazione, si aprono le porte del carcere.
Il verdetto sarà a breve notificato alla Procura generale di Milano per l'esecuzione della sentenza. La procura generale di Milano emetterà quindi l'ordine di esecuzione. Non è escluso che lo stesso Formigoni si costituisca spontaneamente.

Ridotta la pena per il 'Celeste': per lui il tribunale di Milano, lo scorso 19 settembre, aveva infatti emesso in Appello una condanna a 7 anni e mezzo di carcere. I fatti al centro del processo risalgono al periodo tra il 1997 e il 2011, quando Formigoni era governatore. Secondo l'accusa, avrebbe fatto in modo, attraverso alcune delibere di Giunta, di favorire le due strutture sanitarie in cambio di favori personali, come le ormai famose vacanze in yacht con l’ex assessore alla Sanità Antonio Simone e il businessman Pierangelo Daccò. Questi ultimi sono usciti dal processo d’appello lo scorso anno, patteggiando la pena; per l'ex governatore, invece, la Procura ha respinto la richiesta.

"Si chiude un iter processuale molto lungo. La Regione si era costituita parte civile, abbiamo ottenuto in primo e in secondo grado la restituzione di circa 6 milioni: da un punto vista civile il danno è stato già risarcito", spiega all'Adnkronos l'avvocato Domenico Aiello, legale rappresentante della Regione Lombardia al processo per il caso Maugeri.

LE REAZIONI - "Sono umanamente dispiaciuto per Roberto". Lo dice all'Adnkronos Silvio Berlusconi, non nascondendo il proprio dispiacere per la sentenza di condanna pronunciata dalla Cassazione. Stesso commento per Maurizio Gasparri, presidente della Giunta per le autorizzazioni di Palazzo Madama, che aggiunge all'Adnkronos: "L'atteggiamento della magistratura è noto. Resta comunque l'azione del governo in Lombardia condotta da Formigoni ha raccolto tanti giudizi positivi".

"Mi dispiace moltissimo, perché ricordo anche le tante cose buone che ha fatto per il sistema sanità in Lombardia", il commento all'Adnkronos del senatore di Fratelli d'Italia Ignazio La Russa . "Lo andrò a trovare presto", la promessa del senatore Renato Schifani. "Rispetto la decisione dei giudici - dice all'Adnkronos -, mi duole che fino ad un mese fa la pena sarebbe stata espiata secondo un rito più umano, che avrebbe previsto misure alternative. E non come avverrà ora per la legge spazzacorrotti". "Provo grande amarezza, è un grande dispiacere. Roberto era un amico e resterà un amico", il commento di Gaetano Quagliariello, senatore di Forza Italia.

"La legge è uguale per tutti. E prima o poi arriva", commenta il verdetto Antonio Di Pietro. "L'anomalia - osserva l'ex Pm di Mani Pulite parlando con l'Adnkronos - non sta nella sentenza di oggi ma è nelle tante sentenze che non arrivano in tempo a causa della prescrizione e degli intoppi che rallentano percorso della giustizia".

"Amareggiato e dispiaciuto" il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che spiega come Formigoni "per 18 anni ha contribuito a sviluppare un incontestabile serie di importanti primati in Lombardia. Non limitiamoci a giudicarlo solo per questa sentenza". "Formigoni è stato un grande presidente della Regione Lombardia, un grande presidente", il pensiero di Carlo Giovanardi. "Mi dispiace dal punto di vista umano. E' stato un grande presidente -ripete Giovanardi- e ha guidato una regione all'avanguardia, soprattutto nel campo della sanità. E' un grande dolore vedere che una persona come lui finisce in carcere".

"Mi dispiace molto per l'uomo e per la sua famiglia. E' una sentenza, criticabile dall'imputato, come molte altre, ma va accettata", il commento di Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi parlamentari di Forza Italia all'Adnkronos. E all'Adnkronos parla anche Daniela Santanché: "L'ultima cosa che avrei pensato nella mia vita, da milanese e da lombarda - dice -, è di vedere un grande presidente come Formigoni in galera. Poi la giustizia è bene che faccia il suo corso".

"E' una vicenda molto triste, se Roberto ha commesso degli errori, forse li ha commessi perché il potere fa perdere di vista la realtà", dice all'AdnKronos Roberto Castelli, ex ministro della Giustizia leghista. "Cose non dovute diventano dovute - riflette Castelli - ma a me non sembrava un ladro". Castelli ricorda come abbia condiviso i banchi di scuola con Formigoni: "C'è un rapporto particolare, siamo stati insieme a scuola, dalla seconda elementare e poi al liceo, era un enfant prodige, non posso dire altro che mi rimetto alla verità giudiziaria, ma dal punto di vista umano mai dispiace tantissimo". "Non conosco le carte, da un po' non ci sentiamo, con lui ci siamo frequentati nei nostri periodi di gloria, da senatore, e poi ministro io e da governatore lui. Pensare che adesso finisca a 72 anni in carcere, mi dispiace davvero tanto", conclude Castelli.

"Quello che ha fatto Formigoni in Lombardia è sotto gli occhi di tutti, 20 anni di buon Governo, il popolo lo vede, è straordinario. Quello che è certo è che Formigoni non è un corrotto. Quello che sorprende è che tutti i tecnici della sanità sono stati assolti. Certamente resta il fatto che Formigoni era una autorità politica indiscussa e aveva un consenso straordinario'', sottolinea all'Adnkronos lo scrittore e giornalista Luigi Amicone, fondatore del settimanale 'Tempi'.

Con la conferma della condanna dal parte della Cassazione, per Dario Violi, consigliere regionale del M5S Lombardia si chiude invece "un periodo buio per la Lombardia". "Formigoni è stato condannato in via definitiva - afferma Violi -. Aveva il dovere di garantire una sanità d’alto livello ai lombardi, non di trascinarla negli scandali e corrompere. Chi governa oggi la Lombardia prenda atto che il modello Formigoni è stato fallimentare e ha generato un sistema corruttivo. Ora dobbiamo tornare a investire sulla sanità pubblica, è l’unica strada per garantire servizi eccellenti". Questa sentenza "faccia da lezione per chi amministra la Lombardia e si inverta la rotta. E' ora di dire basta a governi regionali fotocopia a quello di Formigoni. L’applicazione della legge spazzacorrotti è un primo risultato della nostra azione di governo in barba a chi dice che non stiamo facendo nulla. Noi -conclude Violi- difendiamo chi lavora onestamente e i cittadini che sono i primi danneggiati da Formigoni".

Trionfa il sottosegretario M5S Stefano Buffagni: ''Ho iniziato il mio cammino nel Movimento per combattere contro personaggi come Mr. B e contro il Celeste ed il suo impero. Oggi mentre gli italiani ci hanno mandato al Governo del paese Formigoni andrà in carcere per corruzione dopo che solo qualche mese fa abbiamo anche approvato la legge 'spazzacorrotti' che non lo farà scappare dalle sbarre dati i gravi reati! Il Cambiamento''.

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