La protesta nella notte davanti al Miur: "E' un metodo sbagliato, non ci valuta adeguatamente". Faraone: "Commenti prof su Fb Renzi? Si vede che stiamo facendo sul serio"
"Oggi verranno somministrate, come ogni anno, le prove Invalsi alle classi delle scuole superiori, dei test a crocette finalizzate a vedere i risultati di apprendimento in diverse materie degli studenti italiani. Come ogni anno saremo davanti alle nostre scuole per dire ancora una volta che gli studenti e i loro traguardi non possono essere misurati con delle crocette". E' quanto dichiara Alberto Irone, portavoce nazionale Rete Studenti Medi.
"Questa notte abbiamo fatto un flash mob al Miur - dice Irone - per portare all'attenzione pubblica la questione dei test Invalsi: ancora una volta ribadiamo che non è attraverso una prova a crocette che si testa l'efficacia educativa della scuola pubblica sui ragazzi, il ruolo della scuola va molto oltre alla mera acquisizione di nozioni. Inoltre ogni anno vediamo come a causa di queste prove in molte scuole si blocchi completamente la didattica per fare una preparazione finalizzata esclusivamente alle Invalsi, falsando già di per sé i risultati."
"Noi crediamo - aggiunge il portavoce - che la valutazione del sistema scolastico nella sua interezza sia una parte fondamentale per la scuola e per il suo miglioramento, ma gli strumenti oggi utilizzati per fare ciò sono assolutamente sbagliati. Il metodo del test a crocette non è assolutamente adeguato a dare uno spaccato completo riguardo le capacità degli studenti e nemmeno il questionario sulla condizione sociale di partenza è adeguato. Il processo di valutazione della scuola deve essere un processo che integri come parte attiva gli studenti e chiunque viva l'ambiente scolastico quotidianamente. Noi non siamo numeri e non possono valutarci con delle crocette, una scuola buona per davvero si fa anche con la valutazione degli studenti".