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Fidanzati uccisi in Inghilterra, raccolta fondi e veglia preghiera

A promuoverla la parrocchia di Rocco in Calderà a Barcellona Pozzo di Gotto

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)
24 dicembre 2022 | 20.08
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Una veglia di preghiera e una raccolta fondi. La parrocchia di Rocco in Calderà a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) si mobilita per la famiglia di Nino Calabrò, il giovane trovato cadavere insieme alla fidanzata Francesca Di Dio in un appartamento di Thornaby, nel North Yorkshire in Gran Bretagna. La raccolta fondi, avviata sulla piattaforma gofundme.com, in poche ore ha già raccolto oltre 3.600 euro. Denaro che sarà utilizzato per il rimpatrio della salma dall'Inghilterra e i successivi funerali. Le esequie dovrebbero essere celebrate nel Duomo di Barcellona Pozzo di Gotto, la cittadina del Messinese di cui sono originari i genitori del giovane. Sul rientro del feretro in Sicilia, però, non ci sono certezze.

"L'autopsia sui corpi dei due fidanzati dovrebbe essere eseguita nelle prossime ore. Potrebbero essere necessari diversi giorni per il rimpatrio", dice all'Adnkronos il sindaco di Milazzo, Pippo Midili. Per il giorno dei funerali il primo cittadino ha disposto il lutto cittadino. La famiglia del giovane, infatti, vive proprio nel grosso centro in provincia di Messina. Mamma Salvina, però, è molto legata alla parrocchia di Rocco in Calderà, che per giovedì prossimo ha organizzato una veglia di preghiera, a partire dalle 19. "E' un modo per manifestare la nostra vicinanza alla famiglia di questo nostro giovane figlio", dice all'Adnkronos il parroco Michele Maria Iorio. Lui il giovane Nino, andato via da casa e dalla Sicilia tre anni fa per inseguire il suo sogno, non l'ha conosciuto.

Lo ricorda bene, invece, il suo predecessore padre Alfonso Bruno. "Era un ragazzo dinamico, molto socievole, un gran lavoratore - racconta all'Adnkronos -. Cercava la sua autonomia e la sua indipendenza con determinazione, come tanti ragazzi del Sud costretti ad andare all'estero per trovare una stabilità lavorativa". Anche Nino lo aveva fatto. Si era imbarcato sulle navi da crociera per lavorare come croupier e poi aveva trovato lavoro in Inghilterra. Nonostante il trasferimento il legame con la sua famiglia era fortissimo. "Sentiva ogni giorno la sorella e i genitori e tornava a casa tutte le volte che poteva. Per le feste e le occasioni importanti c'era sempre". Nessuno poteva immaginare quello che sarebbe successo nell'appartamento di Thornaby.

"L'intera comunità è sgomenta di fronte al delitto così efferato di uno dei suoi figli, davanti a due giovani vite spezzate - dice ancora padre Alfonso -, due ragazzi che volevano costruirsi un futuro sia sentimentale sia lavorativo in una terra lontana". Mamma Salvina è catechista nella parrocchia di Rocco in Calderà e volontaria dell'associazione 'Crescere Insieme' che si occupa di diversamente abili. "E' uno dei perni del laicato della nostra parrocchia", sottolinea il sacerdote. Anche la nonna e la sorella di Nino frequentano l'oratorio. Così come il papà, sottufficiale della Guardia di finanza. Una famiglia impegnata nel sociale e molto attiva nella comunità.

"La parrocchia si sta mobilitando nella carità spirituale con la preghiera e la veglia e con la solidarietà materiale per aiutare il rimpatrio della salma attraverso una raccolta fondi. Preghiamo per queste famiglie distrutte dal dolore", conclude padre Alfonso.

(di Rossana Lo Castro)

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