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Estate 2021 con meno restrizioni? Cosa dicono gli esperti

Le previsioni del ministro Speranza sul Covid in Italia e su un'estate più tranquilla dividono gli scienziati: per tutti, la parola chiave è vaccino

Foto Fotogramma
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22 marzo 2021 | 14.13
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Dividono gli esperti le previsioni del ministro della Salute, Roberto Speranza, sull'estate del 2021 senza le restrizioni di oggi a causa del Covid in Italia e in generale su un "miglioramento molto significativo" della situazione. Speranza si è detto convinto che "dobbiamo guardare al futuro con ragionata fiducia", anche grazie all'accelerazione nella somministrazione dei vaccini. Sarà effettivamente così?

"Voglio essere ottimista per l'estate" come ha detto di esserlo Speranza, mentre "per le prossime settimane dovremo avere pazienza e cautela e questo è un dato di fatto", è il commento di Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco e dell'università Statale di Milano, intervenuto ad 'Agorà' su Rai3. La terza ondata di Covid-19 "è in marcia, è ripartita e bisogna capire fin dove si è estesa", ha spiegato Galli. Ma l'epidemia di coronavirus sta rallentando? "I dati degli ultimi giorni sono i soliti dati da weekend - ha osservato l'esperto - Dobbiamo vedere se si mantengono e me lo auguro con tutto il cuore. Comunque sia, quello che vedremo oggi, domani e dopodomani è già delineato, scritto da quello che è accaduto, non lo possiamo fermare. Possiamo fermare, e mi auguro che si stia fermando, un'ulteriore diffusione" dei contagi. E per farlo, ha avvertito Galli, "il vaccino è uno strumento chiave". "Non c'è assolutamente alcun dubbio" sull'opportunità di proseguire con le restrizioni anti-Covid almeno fino a Pasqua, ha aggiunto, sottolineando che "anche quella della Sardegna", passata da bianca ad arancione, "è una lezione: il conseguimento di determinati risultati che non hanno il tempo di consolidarsi fa sì che basti poco e bastino pochi giorni perché tutto di nuovo si ribalti e vada di nuovo dal bianco al colorato".

Sulle previsioni del ministro è cauto Matteo Bassetti: "Sul fatto di essere fiducioso per l'estate, il ministro Speranza è stato forse troppo ottimista. In questo momento è giusto che il ministro della Salute dia messaggi rassicuranti, però dal punto di vista operativo l'estate è dietro l'angolo. Dobbiamo ragionare non tanto per l'estate, nella quale credo sia utopico pensare di tornare alla normalità, ma mettere in sicurezza italiani e prepararci per l'inizio dell'autunno", è la visione del direttore della Clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e componente dell'Unità di crisi Covid-19 della Liguria. "L'obiettivo -ha aggiunto Bassetti- deve essere l'immunità di gregge, il 70-75% degli italiani vaccinati per novembre. Altrimenti potrebbe esserci una quarta ondata davvero pesante soprattutto se ci arrivassimo senza essere immunizzati".

Per Antonio Chirianni, ex presidente della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) e primario emerito di Malattie infettive dell'Azienda ospedaliera dei Colli-Presidio Cotugno di Napoli, molto dipenderà dall'andamento della campagna vaccinale. "Se non si fanno, da subito, 500mila vaccinazioni al giorno sarà davvero difficile pensare di passare un'estate serena. Anzi", ha detto Chirianni. "Se osserviamo cosa è accaduto in Sardegna, passata dalla zona bianca a quella arancione in poche settimane, è chiaro che non si può abbassare la guardia - ha rimarcato l'infettivologo - Se facilitiamo il contatto tra le persone, il virus continua a diffondersi. Come sarà l'estate, lo ripeto, dipende da quanti vaccini saremo in grado di fare. La bella stagione avrà i suoi vantaggi come è accaduto lo scorso anno, ma dobbiamo ridurre il numero di casi soprattutto nelle fasce più a rischio e va fatto vaccinando velocemente".

Sul punto, è intervenuto anche Fabrizio Pregliasco: "Credo che, raggiungendo almeno un 20-30% di copertura vaccinale, avremo già dei risultati importanti che ci possano far sperare in una convivenza più serena" con Covid-19, è il parere del virologo dell'università degli Studi di Milano.

"Già raggiungendo un 20-30% di copertura, comprendendo soprattutto i soggetti più anziani e più fragili - ha spiegato l'esperto all'Adnkronos Salute - possiamo sperare" in un quadro più roseo rispetto a quello attuale, "anche considerando i risultati che già ora si intravedono in termini di riduzione dell'incidenza tra i soggetti vaccinati. Poi è naturale che, quanto più si andrà oltre" con i livelli di copertura vaccinale della popolazione, "tanto più si vedranno risultati positivi e convincenti".

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