Il sacerdote di Vicofaro (Pistoia): "Inaccettabile. Io, nel mio piccolo, continuerò ad accogliere e aiutare"
di Giselda Curzi
"Sono
provvedimenti inaccettabili
, per chiunque abbia un minimo di umanità e di civiltà, disobbedienza civile su tutta la linea". Lo ha affermato all'AdnKronos, Don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro a Pistoia, noto per le tante polemiche sull'accoglienza agli immigrati nella sua parrocchia di Pistoia, dove ora ci sarebbero circa 200 ospiti, in merito all'approvazione in Senato del decreto Sicurezza bis aggiungendo di essere ''inorridito e spero, anzi, chiedo al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di non firmare nulla anche perché credo che si tratti di norme palesemente in contraddizione con i principi della nostra Costituzione".
"Da parte mia, e credo anche da parte di tanti altri operatori del settore, non solo uomini e donne di chiesa - ha continuato Biancalani - ci opporremo in mille modi: disobbedienza civile su tutta la linea, salvare e aiutare gli esseri umani è un dovere di tutti. Sono normative disumane e credo sia necessario avere un approccio più costruttivo. E' terribile perché sono persone che scappano da guerre e violenza, che cercano un rifugio, mentre vengono abbandonate a se stesse prima in mare e, se riescono a sbarcare, vengono abbandonate anche sul territorio".
"A Salvini dico che a mio parere si è assunto una grave responsabilità - ha sottolineato Biancalani - rispetto a centinaia, migliaia di esseri umani che grazie a questo provvedimento saranno sempre più soggetti a soprusi e violenze e, nonostante tutto, continueranno a rischiare la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo e approdare in un luogo più sicuro da quello da cui provengono. Salvini ha un'enorme responsabilità morale e spero ne sia consapevole".
"Lancio un appello alla politica perché prenda seriamente coscienza di questa situazione gravissima - ha concluso Biancalani - perché stiamo parlando, ribadisco, di esseri umani che soffrono l'inferno e cercano di sfuggire a violenze e soprusi. Nel mio piccolo io continuerò a occuparmi di questi ragazzi, come li chiamo io, non mi interessano provvedimenti, norme, decreti o altro, darò assistenza finché potrò a coloro che ne hanno bisogno".