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Da Goldoni a Trilussa, a Roma in scena 'Locanda Angelina'

Quattro date al teatro Le Salette per lo spettacolo di Roberto Russo liberamente tratto da "La Locandiera" di Goldoni e ambientato, anziché nel settecento veneziano, nella Roma degli anni ‘50

Da Goldoni a Trilussa, a Roma in scena 'Locanda Angelina'
09 maggio 2023 | 23.08
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Quattro date a Roma per "Locanda Angelina", lo spettacolo di Roberto Russo liberamente tratto da "La Locandiera" di Goldoni, ambientato, anziché nel settecento veneziano, nella Roma degli anni ‘50. Lo spettacolo, messo in scena dalla Compagna "Così... Per teatro", si potrà vedere il 18, il 19, il 20 e il 21 maggio alle 21 (la domenica c'è anche la pomeridiana alle 17) al Teatro Le Salette di vicolo del Campanile, a San Pietro.

In "Locanda Angelina" i personaggi, interpretati da Monica Parisi, Melina Di Palma, Luigi Guida, Marco Palladini, Stefano Colace, Angela Di Tofano e Marina Buoncristiani, oltre a mantenere gli stessi nomi dell’originale, si presentano con le stesse caratteristiche, vittime delle stesse dinamiche psicologiche e sentimentali, maschere grottesche di ipocrisia e ingenua crudeltà. Rispetto all'opera di Goldoni, cambia tuttavia l’epoca storica su cui si dipana la trama, e non è poco. Siamo nel 1958, anno dell’approvazione della legge Merlin con la quale si decretò la definitiva chiusura delle case di tolleranza. Ci troviamo così in un diverso contesto sociale dove una nuova Italia, ispirata da un primo timido boom economico e da nuove idee, si prepara ad aprirsi a un’entusiasmante modernità.

In tal senso, rimane evidente la mutazione del linguaggio che, pur lasciando sporadiche tracce di “vibrati” e fioriture goldoniane, s’intreccia ora abilmente in un miscuglio di romanità che sa di Trilussa e Petrolini, in contrasto con una parlata provincialotta e burina e con picchi di suoni partenopei, simili a note di violini e di grancasse. Personaggi a tratti volutamente eccessivi, coperti da un trucco esasperato, come a voler nascondere fragilità e debolezze. In un equilibrio precario di un tempo sospeso, si aggirano come burattini di una giostra tra i tavoli di questa locanda dove ognuno consuma i propri sentimenti tra finzioni e ipocrisie. La musica, anche qui, farà da contrappunto al dialogo, cadenzandone il ritmo ed esaltando i toni recitativi.

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