"Suprema Corte mette nero su bianco nomi assassini" dice all'Adnkronos
"Per me e per la mia famiglia si chiude un capitolo estremamente doloroso. Leggere nero su bianco che gli assassini di mio fratello sono stati condannati in via definitiva ripaga di tanti anni di sofferenze, non certamente per spirito di vendetta ma di giustizia". A dirlo all'Adnkronos Ilaria Cucchi dopo le motivazioni della sentenza con cui lo scorso 4 aprile i giudici della quinta sezione della Cassazione hanno condannato a 12 anni i due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro, accusati di omicidio preterintenzionale per il pestaggio e la morte di Stefano Cucchi. Con la sentenza è stato disposto anche l'appello bis per Roberto Mandolini e Francesco Tedesco, condannati in appello a 4 e a 2 anni e mezzo con l’accusa di falso.
"Per quanto riguarda Mandolini, al di là delle dichiarazioni del suo difensore, con il deposito così rapido delle motivazioni gli direi di non cantare vittoria, forse non può contare sulla prescrizione. In ogni caso - sottolinea Ilaria Cucchi assistita in questi anni di battaglie giudiziarie dall'avvocato Fabio Anselmo - è stato riconosciuto e nessuno potrà più negare che Stefano Cucchi è morto per il violentissimo pestaggio subito".