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Crisanti: "Mi auguro di chiarire con Zaia"

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22 luglio 2020 | 14.40
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"Mi auguro che ci sia un chiarimento con Zaia. Ho visto in modo positivo le sue ultime dichiarazioni". Spera nella 'pace' il professor Andrea Crisanti e all'Adnkronos Salute parla di "voglia di chiarire" con il governatore del Veneto, in modo da mettere fine alle polemiche a distanza che hanno animato le ultime settimane.

Sono stati giorni in cui il responsabile del Laboratorio di Microbiologia e virologia dell'Azienda ospedaliera di Padova ha riflettuto anche sulla sua permanenza nel Comitato tecnico scientifico della Regione. Ci sono stati momenti di cedimento dettati, sottolinea, "da alcune difficoltà di interazione che ho avuto con Zaia, dal ruolo marginale del Comitato tecnico scientifico, dal fatto che mi sono trovato a disagio considerato che le persone più vicine al presidente avevano posizioni scientifiche diametralmente opposte alla mia. Sono cose sostanziali: se uno firma un documento che dice che il virus è clinicamente morto, a mio avviso può essere un problema. A livello di politica regionale, lo può diventare. Non è dunque stato un problema con Zaia, ma piuttosto qualcosa derivato dalla situazione che si è creata, risultato anche di mancanza di comunicazione".

Le ostilità si erano aperte, ripercorre Crisanti, per alcune dichiarazioni sulla paternità della strategia regionale risultata vincente nella gestione dei tamponi per la diagnosi di Covid-19. In particolare le dichiarazioni che chiamavano in causa Francesca Russo, capo del Dipartimento di prevenzione della Regione Veneto. Ma dopo la reazione d'impeto è subentrata la riflessione. E le parole pronunciate ieri da Zaia a 'Cartabianca' su Rai 3 hanno colpito nel segno. "Ho dei purosangue, che sono gli scienziati che sono attorno a me, compreso il professor Crisanti", ha detto il governatore veneto. "E' inevitabile che i purosangue tirino qualche sgroppata, l'importante è l'obiettivo. Il dibattito è il sale della scienza, è giusto che sia così".

"Ho visto come positivo il suo intervento - commenta Crisanti - Io non sono una persona litigiosa, ma difendo solo il contributo scientifico che ho dato, non me lo faccio scippare".

Quanto alle voci di chi ha minimizzato l'attività del laboratorio del virologo, per esempio dicendo che per isolare il virus ci si è rivolti altrove, Crisanti sorride: "Io non faccio annunci scientifici, contrariamente ad alcuni colleghi. Quando ho parlato, l'ho fatto perché avevo in mano dei risultati e ho scelto di presentarli quando ho pubblicato su 'Nature'. Devo dire altro? Se dovessi replicare, ricorderei che noi abbiamo accumulato 250 sequenze virali e isolato tutti i ceppi di Vo' Euganeo, che sono un'altra ottantina, e li stiamo analizzando. Io parlo dei risultati quando ne avrò di nuovi. Non è che ogni volta che faccio uno starnuto lo proclamo. Penso però che Zaia nei miei confronti sia stato magari influenzato da persone gelose".

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