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Covid, Locatelli: "Rt migliora ancora, alcune regioni in zona arancione"

Il presidente del Consiglio superiore di Sanità: "Da metà marzo -40% nuovi contagi"

(Foto Fotogramma)
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09 aprile 2021 | 09.44
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L'indice di contagio Rt è "in ulteriore miglioramento" in Italia. Così il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, a 'Buongiorno' su Sky Tg24, sottolineando: "Indubitabilmente alcune regioni passeranno dal rosso all'arancione". "Il dato preciso lo avremo nelle prossime ore - afferma - E' indubitabile che abbiamo avuto una riduzione significativa nel numero dei contagiati. Pur tenendo conto dei giorni di Pasqua e Pasquetta che hanno una connotazione particolare in termini di numero di tamponi eseguiti, rispetto alla metà del mese di marzo siamo scesi del 40% nel numero dei nuovi contagi e tutto questo indica l'efficacia delle misure, come sappiamo da tempo".

Lombardia, Campania, Toscana e Puglia verso l'arancione? "Indubitabilmente alcune regioni passeranno dal rosso all'arancione - sottolinea Locatelli - Per rispetto del lavoro dei colleghi non faccio anticipazioni, però le regioni citate hanno certamente indicatori epidemici che di fatto incoraggiano in questa direzione. Ma vediamo i numeri, perché le scelte si fanno sui numeri".

"Ricordiamo come principio che adesso teniamo conto anche dell'incidenza cumulativa a 7 giorni e una regione deve averla inferiore al valore di a 250 per poter passare in una fascia da rosso ad arancione", ribadisce. Riguardo ai dati attuali di Covid in Italia "valorizzerei l'informazione che negli ultimi due giorni c'è stato calo di 80 posti letto occupati in terapia intensiva, e se ricordiamo il ritardo che c'è" nel miglioramento di questo indicatore rispetto ai contagi, "anche questo è un segnale incoraggiante".

Parlando poi dei termini di priorità per il vaccino anti-covid, ha affermato : "No, non c'è stata" una svista "perché si era già data la priorità a ultraottantenni e ospiti delle Rsa e pazienti fragili e poi il criterio dell'età era già previsto. Si è rinforzato questo tipo di indicazione sulla base dell'evidenza scientifica di chi rischia di più".

"Ed ora è assolutamente importante che nella fascia d'età fra 60 e 79 anni ci sia una larga adesione al vaccino di AstraZeneca che offre chiarissimi vantaggi e benefici in termini di protezione. Uno studio finalizzato dall'università di Cambridge ha rapportato il rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico al vaccino AstraZeneca e il rischio di finire in rianimazione per Covid e in questa fascia età c'è un rischio di 640 volte superiore" legato alla malattia. "Credo che i numeri parlino da soli", chiosa Locatelli.

Quando il premier Mario Draghi parla dei saltafila nella vaccinazione anti-Covid si riferisce agli infiltrati nelle code dei centri vaccinali o a categorie che impropriamente sono state indicate come prioritarie? "Difficile interpretare, ma penso entrambe queste categorie. Credo che il messaggio forte e da me condiviso sia di fare appello alla sensibilità, alla coscienza e allo spirito civico che ognuno di noi deve avere di dare priorità a chi rischia di più". "Avere 30 anni - ha fatto notare - comporta un rischio straordinariamente più basso rispetto ad averne 78. In un afflato morale ed etico va data priorità ai soggetti più fragili".

Quanto al momento in cui potremo togliere le mascherine all'aperto, Locatelli ha detto: "Quando avremo un numero elevato di vaccinati e avremo evidenza che la circolazione del virus si è ridotta grazie all'uso dei vaccini e al loro effetto sterilizzante, potremmo incominciare a ragionarci".

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