Incidenza in lieve calo ma sempre alta. Iss: aumenta ancora tasso occupazione terapie intensive, sopra soglia critica
L'indice Rt medio nazionale è pari a 0.98, in calo rispetto a 1.08 della scorsa settimana. L'Rt medio calcolato sui casi sintomatici nel periodo dal 10 al 23 marzo 2021 è sceso quindi sotto quota 1 (0,98, range 0,87 - 1,11), anche se il limite superiore oltrepassa ancora questa soglia, si legge nella nota diffusa dall'Iss al termine della cabina di regia Istituto superiore di sanità-ministero della Salute su Covid-19.
In Italia il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è "complessivamente in aumento e sopra la soglia critica", è al 41% contro il 39% della scorsa settimana. E rimane alto il numero di regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica: sono 14, contro le 12 della settimana precedente, secondo quanto spiega l'Istituto superiore di sanità. In totale il numero di ricoverati in terapia intensiva è "ancora in aumento da 3.546 (dato al 23 marzo) a 3.716 (dato al 30 marzo)", segnala l'Iss. E' inoltre ancora in salita e sopra la soglia critica anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale (44%) con un aumento nel numero di persone ricoverate in queste aree: da 28.428 della scorsa settimana a 29.231 persone (al 30 marzo).
E' in lieve aumento la percentuale dei casi di Covid rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti (34,4% contro il 33,8% della scorsa settimana). E mentre salgono i casi intercettati con le attività di tracciamento dei contatti, "sono in diminuzione il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (49.186, contro i 53.837 della settimana precedente)", evidenzia l'Iss.
Questa settimana continua la diminuzione dell'incidenza di Covid-19 in Italia rispetto alla settimana precedente con 232,7 nuovi casi per 100mila abitanti. Nella settimana dal 22 marzo al 28 erano 240,3 per 100mila abitanti, secondo i dati del flusso dell'Istituto superiore di sanità. "Si osserva una lieve riduzione di incidenza a livello nazionale che rimane comunque alta, insieme ad una decrescita dell’indice di Rt sotto il livello di 1" sottolinea la bozza del report del monitoraggio Iss-ministero della Salute sull'epidemia di Covid-19 in Italia, relativo alla settimana 22-28 marzo. L’incidenza, dunque, "resta elevata e ancora lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti".
"Complessivamente il rischio epidemico si mantiene a livelli elevati con sei Regioni che hanno un livello di rischio alto: Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Puglia, Toscana e Veneto" evidenzia la bozza del report. "Sono 13 le Regioni e province autonome che hanno una classificazione di rischio moderato (di cui 7 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane)", prosegue il report. Le 13 Regioni e province autonome sono: Abruzzo, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, la provincia autonoma di Trento, Sardegna, Sicilia, Umbria e Valle d'Aosta. Le 7 "ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane" sono Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, la provincia autonoma di Trento e la Sardegna.
"Sono undici le Regioni e province autonome con un Rt puntuale maggiore di 1" si legge. Le Regioni sono: Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d'Aosta e Veneto. "Tra queste, due Regioni (Campania e Valle d’Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3", aggiungono gli esperti. Mentre "la Basilicata e la provincia autonoma di Bolzano hanno una classificazione di rischio basso".
La bozza del report evidenzia inoltre che "la circolazione di varianti a maggior trasmissibilità è largamente dominante nel Paese il che indica la necessità di non ridurre le attuali misure di restrizione".
"I dati di incidenza e trasmissibilità, seppure in lieve decremento, uniti al forte sovraccarico dei servizi ospedalieri, richiedono di mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali accompagnati da puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione" è la raccomandazione. "Si ribadisce, anche alla luce della ormai ampia diffusione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità, la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile".