Il commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 intervistato dal 'Washington Post'
Il ruolo del generale Francesco Paolo Figliuolo è stato quello "in pratica di mettere a punto la macchina delle vaccinazioni". E' quanto ha spiegato lo stesso Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 intervistato dal Washington Post nell'ambito di un ampio reportage su come i Paesi europei in queste ultime settimane abbiano accelerato in modo determinate il ritmo della campagna vaccinale.
"Entro giugno contiamo di avere un tale flusso che potremo aumentare ulteriormente la velocità della macchina" ha aggiunto il generale parlando con il Post, che ricorda come il generale scelto da Mario Draghi abbia "aiutato a creare mille nuovi centri vaccinali, praticamente il doppio del totale in Italia" ed abbia "lavorato con la Lombardia ad una nuovo sito per le prenotazioni" dopo i problemi riportati dal sito iniziale.
Il Post ricorda che a marzo il generale aveva fissato l'obiettivo di amministrare 500mila dosi al giorno, "qualcosa che allora sembrò un'ipotesi azzardata, quando il Paese amministrava circa 200mila dosi". E invece, conclude il giornale americano, "la scorsa settimana l'Italia ha superato due volte le 500mila dosi e ha avuto una media di 442mila dosi".
UE - Per quanto riguarda poi la Ue, un lungo reportage del Washington Post racconta come "dopo mesi di carenze di scorte e imbarazzanti errori, la campagna vaccinale in Europa ha finalmente accelerato" si legge, registrando inoltre come "nella Ue ora si amministrino ogni giorno quasi lo stesso numero di dosi per abitanti che si amministrano negli Stati Uniti" che sono partiti con un grande anticipo e con una maggiore stabilità di rifornimenti.
La questione è che l'Europa "tende ad aumentare, mentre l'America tende a diminuire" il ritmo delle vaccinazioni, aggiunge il Post, ricordando che "gli Usa hanno dosi disponibili a tutta la popolazione adulta, ma stenta a trovare chi le vuole". Mentre in Europa "si sta iniziando ora ad aprire gli appuntamenti ai più giovani". Così si prevede che a "luglio la Ue avrà raggiunto gli Stati Uniti" nella corsa verso il 70% dei vaccinati e l'aspirazione all'immunità di gregge.
Nell'ultimo mese la Francia ha aumentato il numero di dosi giornaliere del 60%, l'Italia del 90% e la Germania del 145%. Al momento ha vaccinato con almeno una dose il 30% della popolazione, ancora indietro rispetto al 45% degli Usa, il 52% del Regno Unito e il 60% di Israele.