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Covid, cosa si prova in terapia intensiva: in mostra a Venezia

Covid, cosa si prova in terapia intensiva: in mostra a Venezia
23 settembre 2020 | 11.13
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"Nell'ultima sezione della mostra Human Virus sarà allestita una vera unità di terapia intensiva per il Coronavirus, perché i visitatori possano vedere con i loro occhi in che modo è stato sconfitto il virus, ma anche quale luogo di sacrificio e doloroso isolamento rappresenta". Un messaggio diretto, quello degli organizzatori della Mostra 'Human Virus Exhibition' che supera l'aspetto divulgativo e vuole fare prevenzione agendo da deterrente - anche attraverso le vivide testimonianze dei malati restituite dall'audioguida - contro l'irresponsabile sottovalutazione dei rischi di contagio, ed è quello che arriva dalla direzione della kermesse internazionale sulla storia dei virus e delle epidemie: la mostra "Human Virus Exhibition" che sabato 26 settembre aprirà i battenti al pubblico nella sede espositiva di Palazzo Zaguri, in campo San Maurizio a Venezia.

"Abbiamo previsto nel percorso espositivo un’unità di terapia intensiva" spiega il curatore della mostra, Ilario De Biase "perché è il luogo simbolo della pandemia: rappresenta l'inevitabile solitudine dei malati dettata dai protocolli - alcuni morti senza poter salutare i loro congiunti, altri segnati per sempre dall'incubo del virus – ma è anche il luogo dove il personale ospedaliero, mettendosi a rischio e lavorando senza sosta, ha messo a punto le terapie che hanno poi salvato vite".    

"Per sottolineare ancora di più il suo significato di luogo in trincea dove si sono combattute battaglie per la vita di tutti - rileva il patron dell'esposizione scientifica, Mauro Rigoni - ci teniamo a specificare che tutte le strumentazioni esposte dalla mostra nella sezione di terapia intensiva, in caso di necessità legata alla pandemia, ancora purtroppo in corso, sono pronte ad essere spedite verso il primo presidio medico utile, Covid Hospital della Regione Veneto, per garantire ancora la sopravvivenza dei malati".

La direzione del polo espositivo di Palazzo Zaguri esprime gratitudine verso tutto lo staff dell'Ulss 4 Veneto Orientale, soprattutto nelle persone del direttore generale, Carlo Bramezza, e del primario di terapia intensiva del Covid Hospital di Jesolo, dottor Fabio Toffoletto, che hanno messo a disposizione la loro esperienza in prima linea guidando l'allestimento e fornendo supporto scientifico ai testi delle audioguide descrittivi della sezione, ma anche verso le aziende di forniture ospedaliere, in primis AtesMedica.Com Srl di Verona e Mindray Medical Italy Srl, InManibusMeis di Ferrara e Weber per l’area Triage, che hanno messo a disposizione i prestiti museali delle costose strumentazioni.    

"Visitando la terapia intensiva in mostra - spiega Luca Rumiato, exhibition manager che ha coordinato l'allestimento della sezione - i visitatori si potranno immedesimare negli automi robotizzati in plexiglass realizzati per la mostra, che riproducono nel dettaglio anche i polmoni funzionanti che saranno collegati ai ventilatori, mostrando dal vero quale dura esperienza di riabilitazione polmonare ha permesso la sopravvivenza dei malati".

Nel dettaglio saranno presenti nella sezione di terapia intensiva: un letto con materasso marca Hill-rom, un ecografo, un ventilatore, un umidificatore, un defibrillatore, un monitor parametri, un dispositivo C-pap (maschera naso-bocca) ventilazione meccanica a pressione positiva continua (in inglese CPAP, acronimo di Continuous Positive Airway Pressure).

"Sarà suggestiva - aggiunge Rumiato- la testimonianza raccolta in quarantena da un malato grave di Covid-19 che i visitatori potranno ascoltare direttamente dall'audioguida e il video proiettato a ciclo continuo mostrando al pubblico per la prima volta la vestizione del personale medico prima di entrare in terapia intensiva con le elaborate operazioni di sanificazione anti contagio".

Altre sezioni molto attese: quella che presenta le innovative Start-up anti contagio avviate durante la pandemia che saranno attivate anche per la mostra e quella allestita con reperti storici risalenti alla peste del 1630 a Venezia.

Tanta curiosità, inoltre, di vedere in azione nelle sale della mostra: il sensore di rilevamento assembramenti, sistema perimetrale da installare in una stanza capace di monitorare il rispetto delle misure di sicurezza attraverso una telecamera intelligente, e il robot postino "Yape", automa autoigienizzante per garantire la disinfezione dei robot postini nel passaggio da un individuo ad un altro.

Un angolo della sezione "Start-up" sarà inoltre dedicato a brevetti di presidi medici come: Blue Vent, ventilatore polmonare economico d'emergenza stampato in 3d, il Covid Detector, termoscan con stazione per igienizzante mani integrata, pensata per sostituire con un sistema automatico le figure che controllano la temperatura all'ingresso dei locali, e ancora il Dispositivo che simula il contatto tattile, e i tanto attesi Anticorpi ricombinanti di sintesi ottenuti utilizzando come vettore virus vegetali ingegnerizzati. Nutrita infine l'area dedicata alle maschere innovative come la famosissima Maschera Decathlon convertita in respiratore da terapia intensiva e la selezione di mascherine riutilizzabili: la I-mask in silicone, la Space Mask stampata in 3d, e la G+ Co-Plus realizzata in grafene.

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