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Coronavirus, Zaia: "Stop a passeggiate"

Il presidente del Veneto: "Ci vogliono più restrizioni". Poi l'appello agli anziani: "Organizzate la vita in una sorta di isolamento fiduciario volontario"

(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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17 marzo 2020 | 14.17
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"Il mio appello va soprattutto agli anziani che devono organizzare la loro vita in una sorta di isolamento fiduciario volontario. E ringrazio i supermercati, i negozi di alimentari e le organizzazioni di volontariato che si impegnano ogni giorno per portare la spesa a casa". Il presidente del Veneto Luca Zaia ha voluto lanciare il suo appello ai veneti più anziani nel corso della Consueta conferenza stampa alla Protezione Civile di Marghera. Perché, ha spiegato Zaia, "c'è un nemico insidioso: la persona asintomatica che può contagiare fino a 10 persone".

"Si vergogni chi dice 'il coronavirus alla fine fa morire un po' di anziani'. E purtroppo Boris Johnson ha fatto danni anche da noi perché ha diffuso l'idea tra i cittadini, per fortuna pochi, che l'immunità di gregge funziona: "Ma da noi non funziona così, noi non lasciamo morire nessuno", ha detto ancora Zaia che non lascia spazio all'ottimismo: "Non c'è alcuna flessione dei casi, non possiamo dare segnali tranquillizzanti, noi oggi siamo preoccupati come cinque giorni fa". Ed è per questo che il governatore del Veneto ha rilanciato le sue richieste al governo in vista della scadenza del decreto il 25 marzo prossimo: "Chiederò che venga prorogato e che vengano aumentate le restrizioni: devono essere vietate anche le passeggiate fuori casa ".

"Mi fa piacere che l'Oms abbia detto ieri sera 'test, test, test', che vuol dire fare tamponi. Mi spiace che invece il mondo scientifico si sia diviso su questa vicenda, io dico un tampone non fa male a nessuno e possa invece salvare delle vite umane", ha ribadito Zaia per il quale, "se la condizione è quella di oggi , il mio parere è che le scuole debbano restare chiuse. La scuola è bene che si organizzi con l'educazione a distanza perché ho l'impressione che questa partita non si risolverà il 3 aprile".

"Questa emergenza per noi significa un migliaio di persone in più nella sanità e dà la dimensione del sacrificio chiesto a questa comunità", ha detto ancora il governatore del Veneto Luca Zaia nel corso di un punto stampa alla sede della Protezione civile. "Medici e personale sanitario che si aggiungerà alle 525 richieste di medici, infermieri e Oss per le quali la Regione Veneto aveva già pubblicato un bando nei mesi scorsi, grazie al provvedimento del governo che ha ampliato la possibilità di utilizzo di medici in pensione e specializzandi. In totale hanno risposto al bando regionale 486 persone che si aggiungono appunto alle 525 che avevamo già previsto".

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