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Coronavirus, oltre 16500 morti in Italia: 636 in un giorno

In calo i pazienti in terapia intensiva, 79 in meno nelle ultime 24 ore. In Lombardia altri 297 morti. I dati dell'emergenza in Italia

Foto Fotogramma
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06 aprile 2020 | 18.10
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Sono più di 16500 i morti in Italia nella crisi Coronavirus. Secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile, nelle ultime 24 ore ci sono state altre 636 vittime (111 in più rispetto ai 525 di ieri, il numero più basso dal 19 marzo), per un totale di 16523 decessi dall'inizio dell'emergenza. I guariti sono 22837 (+1022). I casi attualmente positivi sono 93187 (+1941). Le persone in isolamento domiciliare sono 60313. I pazienti ricoverati sono 28976, appena 27 in più rispetto a ieri.

I dati dell'emergenza in Italia

Ma tra le notizie positive del giorno vi è ancora quella relativa alla terapia intensiva dove si trovano 3898 persone, 79 in meno di ieri. Il calo è arrivato al terzo giorno consecutivo. In tutto sono stati eseguiti 721732 tamponi. I casi totali di Coronavirus dall'inizio dell'emergenza sono 132547. "Siamo arrivati a oltre 107 milioni di euro di donazioni sul conto della protezione civile. Rispetto a ieri abbiamo speso sei milioni in più e finora in totale sono stati impiegati oltre 19 milioni di euro per l'acquisto di dpi e ventilatori", ha detto il capo dipartimento Angelo Borrelli completando la lettura dei dati.

"Credo che questo virus sia un nemico invisibile che ci ha colpito tutti quanti all'improvviso. E' stato un periodo nel quale non siamo riusciti anche a livello medico a verificare, a contenere e ad adottare misure che poi sono state perfezionate, si è trattato di un lavoro immane da parte dei medici della Lombardia. Sono convinto che meglio di questo non si potesse fare. I medici della Lombardia hanno fatto tutto quello che era nella loro conscenza e nelle loro disponibilità con gli strumenti disponibili", dice Borrelli rispondendo ad una domanda relativa ad eventuali errori e collegata all'analisi compiuta dai medici della Lombardia.

Capitolo 'fase 2': "Il comitato tecnico-scientifico sta facendo le sue valutazioni, poi toccherà al decisore politico, al Consiglio dei ministri, decidere poi la data e le modalità con cui si esplicherà la fase 2", dice Borrelli. "E' evidente che la decisione sarà presa quando ci sarà anche un quadro definito da un punto di vista tecnico-scientifico. Io non faccio parte del comitato che, credo, darà per tempo le indicazioni al presidente del Consiglio. Non penso che si arriverà all'ultimo momento", aggiunge Borrelli facendo riferimento alla data del 13 aprile, fino a quando sono state prorogate le misure.

"Sul tema delle bombole d'ossigeno, abbiamo ricevuto una richiesta dai colleghi della regione Lombardia che avevano evidenziato una criticità, ci eravamo mossi per fare una call al Meccanismo europeo della Protezione Civile, per acquisirle sul mercato. Al momento si stanno valutando una serie di iniziative, c'è un tavolo tecnico al ministero della Salute, per ovviare a questa carenza che è stata gestita molto bene dalla Lombardia", dice Borrelli, evidenziando che il calo dei ricoveri porterà "un beneficio" in questo ambito.

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