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Coronavirus e scuola, cosa è previsto nel nuovo decreto

La ministra Azzolina: "Strutture aperte solo in caso di attività indifferibili". Stanziati 85 milioni per supportare la didattica a distanza

(Foto Fotogramma)
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16 marzo 2020 | 15.17
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Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera oggi al nuovo decreto legge sull’emergenza coronavirus. Previste, nel pacchetto del decreto, "ulteriori misure per il lavoro agile nella Pubblica Amministrazione, che consentiranno ad esempio ai dirigenti scolastici di organizzare le attività da remoto e lasciare le scuole aperte solo per le attività “indifferibili”.

Fino alla ripresa delle lezioni sarà possibile limitare al massimo le aperture degli edifici. La presenza del personale Ata (Ausiliario, tecnico, amministrativo), sarà prevista solo nei casi di stretta necessità, che saranno individuati dai dirigenti scolastici stessi". Lo annuncia la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.

Previsti, poi, 85 milioni per il sostegno alla didattica a distanza. Stanziati 43,5 milioni per la pulizia straordinaria degli ambienti scolastici al momento del rientro, risorse che le scuole potranno utilizzare per acquistare materiali per le pulizie, ma anche saponi e gel igienizzanti. Garantita la salvaguardia delle supplenze brevi: nessuno perderà il posto.

“La risposta della scuola, fin dalle prime ore di questa emergenza, è stata importante. Voglio ringraziare tutto il personale, i dirigenti, i direttori dei servizi generali e amministrativi, gli Ata, gli insegnanti, gli Uffici scolastici regionali, gli Ambiti territoriali per gli sforzi fatti in queste settimane. Ringrazio anche le famiglie, che stanno dando man forte”, sottolinea Azzolina.

“Il lavoro fatto in questi giorni dal governo è stato complesso. Per poter intervenire ulteriormente sul fronte del lavoro agile e per limitare alle attività indifferibili le aperture di uffici e scuole era necessaria, ad esempio, una norma primaria. Ringrazio la Ministra Fabiana Dadone: abbiamo collaborato per garantire, da un lato, la sicurezza dei dipendenti, dai Ministeri all’ultimo edificio scolastico, dall’altro per preservare il buon andamento dell’Amministrazione, come richiede la Costituzione. Importante anche il sostegno alle famiglie, attraverso i buoni per le baby sitter e i congedi parentali, necessari in questa fase di interruzione delle attività didattiche e dei servizi educativi. C’è, da parte dell’esecutivo, il massimo sforzo per sostenere famiglie, cittadini, imprese, lavoratori”.

“Come Ministero agiremo al fianco di tutta la comunità scolastica che sta dimostrando e continuerà a dimostrare grande responsabilità. La scuola continuerà a essere un presidio dello Stato - prosegue la Ministra -. Lo facciamo anche attraverso gli stanziamenti che abbiamo proposto da viale Trastevere e che sono stati approvati dal governo”.

Gli 85 milioni deliberati serviranno ad agevolare il lavoro delle Istituzioni scolastiche che si stanno dotando di piattaforme e di strumenti digitali per l’apprendimento a distanza o che stanno potenziando gli strumenti che avevano già a loro disposizione.

Queste risorse serviranno “anche per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti dispositivi digitali per l’utilizzo delle piattaforme per la didattica a distanza e per la connessione alla Rete”. Una parte degli stanziamenti sarà destinata, poi, alla formazione del personale scolastico sul fronte della didattica a distanza. “Questi fondi vanno incontro alle richieste che ci stanno pervenendo dalle scuole e dalle famiglie. Stiamo ascoltando tutti. E la nostra task force è al lavoro ogni giorno per rispondere a piccole e grandi esigenze che emergono dagli istituti di tutta Italia”.

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