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Coronavirus divide l'Italia in tre

A confermarlo è il secondo Rapporto prodotto dall'Istituto nazionale di statistica (Istat) e dall'Istituto superiore di sanità (Iss)

(Afp)
(Afp)
04 giugno 2020 | 16.10
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'Tre Italie' alle prese con Covid-19. A confermarlo è il secondo Rapporto prodotto dall'Istituto nazionale di statistica (Istat) e dall'Istituto superiore di sanità (Iss), che presenta un'analisi della mortalità totale e dei soggetti positivi al Covid-19 deceduti nel mese di aprile 2020 e un aggiornamento delle analisi relative al periodo gennaio-marzo. Ebbene, in Italia dall'inizio dell'epidemia (20 febbraio) fino al 25 maggio (data di aggiornamento della base dati per il rapporto) sono stati segnalati al Sistema di sorveglianza integrato 227.719 casi positivi di Covid-19 diagnosticati dai Laboratori di riferimento regionale, di cui 209.013 fino al 30 aprile.

Il numero di casi di Covid-19 segnalati in Italia raggiunge il massimo nel mese di marzo, pari a 113.011, e diminuisce dal mese di aprile (94.257) e ancora più marcatamente nel mese di maggio (18.706). Come già evidenziato, "la diffusione geografica dell'epidemia di Covid-19 è eterogenea e per questo motivo le Province italiane sono state suddivise in tre classi sulla base della distribuzione dei tassi standardizzati di incidenza cumulati al 30 aprile. In particolare, la distribuzione dei tassi standardizzati è stata divisa nelle seguenti tre classi: la prima, definita a diffusione 'bassa', comprende le province con valori del tasso inferiore a 60 casi per 100mila residenti (34 province, principalmente Sud e Isole); la seconda, definita a diffusione 'media', comprende le province con valori del tasso tra i 60 e i 150 casi per 100mila residenti (32 province, in gran parte Italia Centrale); la terza classe, a diffusione 'alta', include le province con valori superiori ai 150 casi per 100mila residenti (41, in gran parte dell'Italia settentrionale).

La curva epidemica evidenzia un inizio anticipato dell'epidemia nelle aree ad alta incidenza, i casi segnalati raggiungono il picco il 20 marzo 2020 (4.367) per poi diminuire costantemente. Le aree a media e bassa incidenza raggiungono il picco successivamente a quelle con alta incidenza.

Si conferma l'eterogeneità nella diffusione geografica dell'epidemia, "che risulta molto contenuta nelle Regioni del Sud e nelle Isole, mediamente più elevata in quelle del Centro rispetto al Mezzogiorno e molto elevata nelle regioni del Nord". Considerando i casi e i decessi Covid-19, il 75% dei casi segnalati e l'82% dei decessi si trovano nelle province definite a diffusione alta, il 17% dei casi e il 13% dei morti in quelle a diffusione media e rispettivamente l'8% e il 5% nelle province a diffusione bassa.

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