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Contestato da genitori perché gay, maestro di danza lascia la scuola

E' accaduto a Passignano, sul lago Trasimeno, in Umbria. In una lettera recapitata al dirigente scolastico dell'istituto 'Dalmazio Birago', un gruppo di genitori esprime la convinzione che l'insegnante "non ha i requisiti necessari"

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23 ottobre 2014 | 12.56
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Da 12 anni è maestro di danza e da cinque lavora nelle scuole come titolare di progetti formativi ed è stato costretto a rinunciare all'incarico perché omosessuale. E' accaduto a Passignano, sul lago Trasimeno, in Umbria, dove il dirigente scolastico dell'istituto comprensivo di Passignano e Tuoro 'Dalmazio Birago' si è visto recapitare due lettere, una di un gruppo di genitori che esprimevano la convinzione che il maestro "non è la persona adatta all'insegnamento perché non aveva i requisiti necessari", ma in realtà perché omosessuale.

Il giovane insegnante, racconta il quotidiano 'Il Corriere del'Umbria', scrive anche lui una lettera nella quale annuncia la sua rinuncia all'incarico e ne spiega le motivazioni. "Per quanto riguarda la mia professionalità - spiega - sostengo di non dovermi recriminare nulla, in quanto conosco le mie capacità e i miei limiti, e nella mia vita non ho mai cercato di essere chi non sono. I miei diplomi ed attestati di danza mi permettono di insegnare le discipline che propongo in maniera amatoriale. Non è assolutamente vero che io non posso fare quello che faccio. La cosa più incresciosa riguarda però la mia sfera privata".

"Sapere che ci sono ancora persone che sarebbero disposte a fare l'esonero dei propri figli dal progetto da me presentato, - prosegue la missiva del maestro - a causa del mio 'stile di vita', lo ritengo davvero squallido; soprattutto quando nella mia vita ho sempre cercatodi farmi conoscere per le mie capacità e non per altro. Non si tratta di un pettegolezzo, ma della mia vita".

Ma il dirigente scolastico, Massimo Mariani, non ci sta: "Per noi il curriculum del ragazzo è perfettamente compatibile, poi una mamma ha sollevato un problema di carattere personale - racconta Mariani - e cioè che non avrebbe iscritto il figlio al corso perché secondo lei la persona non era adatta, in quanto omosessuale".

La scuola prende una posizione netta, di sostegno all'insegnante: "Per noi è un grande rammarico e un forte dispiacere - spiega Mariani- sapere che il ragazzo si sia dimesso dal progetto. Sappiamo anche che è molto amato dagli studenti e ora sarà difficile spiegare loro che il progetto danza quest'anno non si farà".

E per dare un segnale inequivocabile Mariani aggiunge: "Abbiamo deciso che se non sarà lui a farlo non lo farà nessuno. Il progetto rimane comunque nell'offerta formativa perché la scuola non si può rendere complice di un simile attacco alla sfera personale".

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