Lo ha deciso la Corte d'Appello di Milano
Il Casinò di Campione d'Italia non è da considerarsi fallito. Lo ha deciso la Corte d'Appello di Milano che ha accolto l'istanza presentata da Comune e Banca Popolare di Sondrio. Secondo i magistrati al Casinò ''è stato impedito di interloquire con concorrente violazione del principio di contradditorio prima della dichiarazione di fallimento''.
Pertanto secondo la Corte d'Appello ''la procedura che ha condotto all'emissione del decreto'' è nulla e deve ''essere rinnovata restituendo al Casinò di Campione la possibilità di esercitare appieno tutte le prerogative consentite in via generale dall'ordinamento in pendenza del termine per la sua audizione fatto salvo il giudizio del tribunale sull'eventuale inammissibilità di domande nuove laddove possibili di tradursi in abuso del diritto''. Audizione ritenuta dai giudici ''indispensabile per la dichiarazione di fallimento''.
''Il tribunale di Como ha errato'' scrivono i magistrati della Corte d'Appello di Milano. ''Il tribunale - si sottolinea nella sentenza - a giudizio della Corte ha errato emettendo il decreto di inammissibilità in violazione del diritto costituzionale di difesa che pure aveva inizialmente garantito con fissazione dell'udienza del 17/09/2018 con conseguente nullità del decreto medesimo, nullità che perciò si comunica anche della sentenza''.
Perché secondo i magistrati alla difesa è stato negato il diritto ''di poter contraddire sulla persistente sussistenza dello stato di insolvenza'' e la sentenza è stata pronunciata ''senza nuova audizione della debitrice, pur in presenza di obiettive sopravvenienze sulle quali avrebbe avuto il diritto di interloquire, se non altro per poterle rappresentare al collegio decidente, che aveva chiuso l'istruttoria prefallimentare da quattro mesi''.