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Cambio orario addio, rivoluzione in Ue?

(Xinhua)
(Xinhua)
27 settembre 2018 | 17.16
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L'Europa potrebbe dire addio al cambio dell'ora. E' la proposta lanciata, dopo una consultazione on line sull'argomento, dalla Commissione europea , come annunciato a sorpresa a fine agosto dal presidente Jean-Claude Juncker. Quello che propone il braccio esecutivo dell'Ue non è di passare in tutta Europa all'ora legale per l'anno intero: la proposta è di mettere fine al cambiamento di orario, che avviene due volte all'anno, nel 2019. Se venisse approvata, non si sposterebbero più le lancette avanti di un'ora in marzo e indietro di un'ora in ottobre.

Gli Stati membri, che su questo hanno la competenza esclusiva, decideranno autonomamente se intendono mantenere l'ora solare o l'ora legale e notificheranno alla Commissione la loro decisione. In seguito, non potranno più applicare il cambio di ora due volte l'anno, ma restano liberi di scegliere il proprio fuso orario (ci sono già in Europa delle discrasie, la più evidente delle quali in Spagna, che ha lo stesso fuso dell'Italia, pur essendo molto più a ovest). Se Parlamento e Consiglio daranno il via libera, secondo la proposta della Commissione gli Stati membri dovranno notificare entro l'aprile del 2019 se intendono mantenere l'ora solare oppure l'ora legale.

L'ultimo cambiamento obbligatorio delle lancette per passare all'ora legale sarà quindi domenica 31 marzo 2019. Dopo questa data, gli Stati che sceglieranno di tornare per sempre all'ora solare faranno un ultimo cambiamento di ora, domenica 27 ottobre 2019. Dopo quest'ultima data, non sarà più possibile fare altri cambiamenti di orario. Per rispettare questa tempistica la proposta della Commissione dovrà essere approvata al più tardi entro il marzo del 2019 da Parlamento Europeo e il Consiglio che però potrebbero decidere invece di mantenere il cambio di orario. Insomma, nulla è deciso.

Trovare un accordo ora tra gli Stati membri potrebbe essere difficile, visto che i Paesi nordici propendono per l'ora solare tutto l'anno, mentre quelli meridionali preferiscono l'ora legale, cosa che comporta il rischio di una segmentazione oraria del Continente in senso latitudinale. Attualmente la legge europea armonizza il cambiamento per minimizzare gli inconvenienti nel funzionamento del mercato unico, specie nei settori dei trasporti e della logistica.

In Europa quasi tutti i Paesi adottano l'alternanza tra ora legale e solare (il regime attuale è in vigore dal 1996): fa eccezione l'Islanda, all'estremo nord, che adotta l'ora legale tutto l'anno. Più complicata la situazione in Russia, dove vigono ben undici fusi orari, dato che è stata decisa l'ora solare permanente, ma cinque regioni adottano l'ora legale permanente. Oltre che in Europa, l'ora legale è in vigore in una sessantina di Paesi, per la maggior parte in Nordamerica e Oceania.

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