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Venezia: Brugnaro accende Ramses II, fascio di luce alto 12mila metri su Porto Marghera

Porto di Marghera (Fotogramma)
Porto di Marghera (Fotogramma)
16 gennaio 2018 | 08.34
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Un fascio di luce, alto 12.000 metri, visibile su tutto il territorio del Veneto, illumina da questa sera il cielo di Porto Marghera. Una sorta di moderna stella cometa, che vuole ricordare, e indicare, a tutti, che il futuro del nostro territorio è legato indissolubilmente alla rinascita dell'area industriale veneziana.

Ad accendere per la prima volta il fascio di luce di 72.000 watt, che è stato chiamato Ramses II, ed è ospitato all'interno dello stabilimento Cereal Docks, è stato, questa sera, il presidente del Comitato per il Centenario di Porto Marghera e sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Presenti alla cerimonia, con gli assessori Colle, Mar, D'Este, Venturini, Boraso e De Martin, tra gli altri, il prefetto di Venezia, Carlo Boffi, il presidente dell'Assindustria di Venezia, Vincenzo Marinese, la direttrice della Fondazione musei civici, Gabriella Belli, il direttore della bio raffineria Eni di Porto Marghera, Antonio De Roma, il presidente di Cereal Docks, Mauro Fanin, e il poeta operaio Ferruccio Brugnaro, che ha declamato i versi di una sua poesia dedicata all'evento. Presente inoltre, per allietare la cerimonia, la banda musicale di Tessera.

“E' un'altra delle iniziative – ha ricordato il sindaco – attuate nell'ambito delle celebrazioni del Centenario di Porto Marghera. Un modo per ricordare a tutti, in tutto il Veneto, che il futuro nostro e dei nostri figli, è legato a questa area. Dobbiamo mettere da parte le polemiche e 'fare squadra' per attuare il rilancio definitivo di Porto Marghera: dobbiamo rendere attrattivo per gli imprenditori tornare ad investire qui, come è successo per la Ceral Docks, che ha investito pochi anni fa per il rilancio dello stabilimento oltre 60 milioni di euro. Le nostre parole d'ordine devono essere 'fiducia' e 'competenza'”.

Il fascio di luce, un faro allo xenon della potenza di 72.000 watt, resterà acceso sino alla fine di marzo e sarà il simbolo contemporaneo della centralità di Porto Marghera.

“Questa luce vuole essere un simbolo - ha detto Brugnaro nel suo intervento - Racconta cento anni di una storia difficile ma simboleggia i prossimi cent’anni che vogliamo scrivere per il futuro dei nostri figli". “Il centenario parla più di futuro che di passato”, ha spiegato dal canto suo il direttore della Bio Raffineria Eni. E al futuro ha voluto fare riferimento anche Mauro Fanin, presidente Cereal Docks: “E' importante non piangersi più addosso ma sapere guardare oltre con ottimismo. Enti pubblici e aziende private assieme”, ha detto.

Il lavoro non si costruisce con le polemiche ma con gli investimenti - ha aggiunto Marinese - Il Veneto è ormai la prima piattaforma logistica d’Europa, un tessuto produttivo unico. A chi dice no dobbiamo dire di sì". Ha parlato invece della "luce per 'illuminare' la promessa di una nuova etica nel futuro della produzione industriale di Porto Marghera", la direttrice della Fondazione Musei Civici.

Il faro, un potente fascio di luce che da terra sale al cielo, è stato chiamato come il grande faraone d’Egitto che in 67 anni di regno, nel 1200 aC, fece costruire una quantità di opere mai realizzate dopo, e vuole essere il simbolo della rinascita dell’area industriale nel centenario dalla sua fondazione. "Accendere Marghera - ha detto ancora Gabriella Belli - è una sfida meravigliosa che abbiamo cercato di evidenziare con una luce che ha in sé il simbolo del risveglio”.

Il direttore della bio raffineria dell’Eni ha ricordato che il centenario di Porto Marghera ha permesso alle aziende di aprire i cancelli al territorio, e far vedere cosa si produce oggi nell’area industriale. “All'interno del centenario, Eni, come partner unico - ha detto De Roma - sta partecipando a tutte le iniziative. Sono ormai centinaia le persone che sono venute a visitare i nostri stabilimenti. La parte più emozionante è quando ricordiamo la nostra storia”.

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