“La lotta alle criminalità organizzate deve trovare uno spazio importante in termini culturali a partire dai giovani. La storia, la cultura, devono essere i pilastri fondanti su cui costruire basi solide e il futuro dei ragazzi. La comunicazione e la presa di coscienza di ciò che la mafia e le organizzazioni criminali possono determinare nella vita di un essere umano è fondamentale e la scuola in questo gioca un ruolo fondamentale. Lo dobbiamo a Paolo Borsellino, a Giovanni Falcone, a tutti gli uomini al servizio dello Stato che ogni giorno antepongono la loro vita per sconfiggere questo male radicato che va estirpato senza esitazione alcuna”. Lo afferma il regista Ambrogio Crespi. “Un sacrificio – aggiunge - che non va scordato e che a 31 anni dalla strage di Via D’Amelio voglio ricordare e rivivere con le parole del Generale Mario Mori nel docufilm ‘Generale Mori, un’Italia a testa alta’, nel quale Mori ricorda le parole di Borsellino sull’inchiesta ‘mafia-appalti’, ritenuta dal magistrato un ‘lavoro eccellente’ e una della cause della morte dell’amico Giovanni Falcone. Un’inchiesta che Borsellino avrebbe potuto e voluto portare avanti”.