Per il ministro, le tre toghe che hanno deciso i domiciliari per l'imprenditore russo poi evaso non avrebbero "ponderato 7 elementi forniti dal pg"
In una lettera di tre pagine sul caso Artem Uss, indirizzata al procuratore generale della Corte di Cassazione, il ministro della Giustizia Carlo Nordio - prendendo spunto dalla relazione degli ispettori del 12 aprile scorso - rivela che i tre giudici milanesi Monica Fagnoni, Micaela Serena Curami e Stefano Caramellino "si sono resi responsabili dell'illecito disciplinare" per aver concesso il 25 novembre gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico all'imprenditore russo, poi evaso il 22 marzo dalla sua abitazione a Basiglio, "senza prendere in considerazione le circostanze illustrate nel parere contrario della procura generale, che avrebbero potuto portare ad una diversa decisione, se opportunamente ponderate". L'elenco comprende sette punti:
Il cittadino russo Uss è stato fermato il 17 ottobre scorso da personale di polizia ai controlli di sicurezza dell'aeroporto di Malpensa, mentre era in partenza per Istanbul (Turchia), con un volo delle ore 14.55, insieme alla compagna. "Godeva di appoggi internazionali, che gli avevano consentito di allontanarsi dal luogo di commissione dei reati per il quale pendeva la richiesta di estradizione (Stati Uniti, ndr) e di soggiornare all'estero", e da una nota dell'Interpol datata 16 ottobre 2022, l'estradando "aveva rilevanti interessi economici in società situate in Germania e nel Krai di Krasnoyarsk ed era il figlio di un politico russo".
Ricopriva anche una "posizione dirigenziale in una filiale di un conglomerato petrolifero russo controllato dallo Stato", inoltre "possedeva e controllava diverse entità. societarie in altre giurisdizioni del mondo" tra cui in Malesia ed Emirati Arabi Uniti. E ancora Uss "disponeva di rilevanti consistenze economiche" e con una nota del 25 ottobre 2022 il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti di America chiedeva "il mantenimento della misura della custodia cautelare in carcere di Artem Uss, basata sul pericolo di fuga".
Infine con nota del 19 ottobre il Ministro della giustizia, ai sensi dell'articolo 716 comma 4 del codice di procedura penale richiedeva alla corte d'Appello di Milano "il mantenimento della misura cautelare della custodia in carcere, allo scopo di assicurare la consegna di Artem Uss alle autorità degli Stati Uniti d'America".
In tal modo, si legge nel documento firmato dal ministro Nordio, "non valutando i predetti elementi, risultanti dagli atti, dai quali emergeva l'elevato e concreto pericolo di fuga dell'Uss - che evadeva dagli arresti domiciliari dopo l'emissione della sentenza che dichiarava sussistenti le condizioni per l'estradizione - tenevano un comportamento connotato da grave ed inescusabile negligenza. Notizia di illecito disciplinare acquisita in data 12 aprile 2023".
L'iniziativa disciplinare di Nordio è disciplinata dall'articolo 14 del decreto legislativo numero 109/2006, in base al quale il ministro ha facoltà di promuovere l'azione disciplinare mediante richiesta di indagini al procuratore generale presso la Corte di Cassazione, la richiesta di indagini rivolta dal ministro al procuratore generale determina l'inizio del procedimento.