"Siamo certi della necessità di un intervento legislativo, di una norma nazionale che fissi una sorta di cornice all’interno della quale poi vadano a collocarsi le normative regionali e i regolamenti comunali: tra i primi obiettivi che ci siamo posti c’è quello di elaborare e avanzare proposte che pongano un’attenzione particolare al ruolo, alle competenze e alle esigenze dei Comuni". E' quanto afferma Domenico Faggiani, coordinatore Anci per le problematiche del gioco, intervenendo sull'iniziativa 'In nome della legalità: il gioco nel Comune di Salerno' organizzata alla stazione marittima della città campana e promosso da Codere, network internazionale delle sale da gioco.
"Ciò - spiega Faggiani - al fine di mettere a disposizione dei Comuni tutti gli strumenti necessari perché possano svolgere al meglio il loro ruolo, che va dalla tutela del cittadino e quindi della sua salute, alla tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico, che significa anche contrasto a ogni forma di illegalità. Ma il tavolo nazionale Anci - prosegue - potrà risultare utile anche per conoscere ciò che avviene nei territori. Stiamo infatti organizzando assemblee di amministratori locali in tutte le regioni, come occasione di confronto su questioni come la distribuzione dell’offerta di gioco sul territorio e gli orari di apertura degli esercizi che offrono gioco pubblico".
"La patologia di gioco d'azzardo patologico è rientrata nei Lea, i livelli essenziali di assistenza, per cui le asl e i servizi per le dipendenze patologiche si occupano della prevenzione cura e riabilitazione dei pazienti con dipendenza comportamentale - spiega Antonietta Grandinetti del distretto sanitario 66 Salerno - Va ricordato che il gioco d'azzardo di per sé è fonte di piacere legittimo e non può essere vietato tout court, ma nel momento in cui vi sono effetti negativi documentati sulla salute di alcune persone è necessario prendere in seria considerazione l'esigenza di introdurre forme di regolamentazione e di tutela della salute, soprattutto alla luce della forte evoluzione che questi giochi stanno avendo sulla rete internet, dove diventa estremamente difficile esercitare controlli e introdurre forme di prevenzione. Per poter affrontare il problema è necessario un approfondimento tecnico scientifico con un approccio multidisciplinare che permetta di evidenziare sia gli aspetti neurobiologici, comportamentali, sociali e finanziari che stanno alla base di questo fenomeno, diventato oltre che un problema di salute pubblica, anche un problema sociale rilevante".
Osserva Maria Rosaria Nappa, segretario generale della Filcams-Cgil di Salerno: "La possibilità che si dia seguito alle indicazioni che prevedono modifiche sostanziali sia agli orari di apertura delle sale gioco, sia alle distanze considerate di sicurezza dai luoghi sensibili, deve necessariamente tener conto delle possibili conseguenze dal punto di vista occupazionale, dal momento che il mondo del gioco legale coinvolge una platea di circa 150.000 operatori, cercando un giusto equilibrio tra la lotta alle dipendenze da gioco e la tutela dei lavoratori, evitando in primis la demonizzazione di personale impiegato con alti standard di professionalità".