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Amato: "con il sangue ucraino il senso delle Eumenidi in concerto tragicamente attuale"

Il presidente della Corte costituzionale da Piazza del Quirinale: "E’ stata del Maestro Piovani l’idea di comporre e musicare questa cantata, che connette percorso di Eschilo a nostra Costituzione"

22 luglio 2022 | 21.38
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"E’ stata del Maestro Piovani l’idea di comporre e musicare questa cantata, che segue il percorso delle Eumenidi di Eschilo e lo connette a quello della nostra Costituzione; ed è stato poi lui a proporre a Giancarlo Coraggio e a me che la Corte si facesse promotrice della sua esecuzione". Così il presidente della Corte costituzionale, Giuliano Amato interviene da piazza del Quirinale, alla presenza del presidente della Repubblica Mattarella e delle massime autorità dello Stato, introducendo il concerto eseguito dal Maestro Piovani 'Il sangue e la parola', cantata con testo scritto con Paola Ponti e liberamente tratto dalle Eumenidi di Eschilo, dalla Costituzione italiana e dai lavori preparatori dell’Assemblea costituente.

Amato aggiunge e rimarca: "Quando l’iniziativa fu concepita, sapevamo che le Erinni non erano scomparse, ma pensavamo che fosse saldo nel mondo, soprattutto nella nostra parte di mondo, il primato del logos, della parola al posto del sangue. Poi è venuto il sangue ucraino e il senso delle Eumenidi è divenuto ancora più tragicamente attuale. C’è ancora tanto, tanto bisogno di ragione affinché le Erinni cessino di spargere veleno e morte nelle nostre città". "Vedrete e sentirete, ne valeva la pena - prosegue il presidente della Consulta - Le Eumenidi narrano la celebrazione, 2.500 anni fa, del primo processo fondato non sulla vendetta, ma sulla ragione, non sulla maledizione, ma sulla giustizia, non sul sangue che chiama sangue, ma sul logos, che convince e placa. Le Erinni, orribili portatrici del vecchio, saranno sconfitte dal giudizio dell’Areopago; non solo, esse stesse accetteranno il nuovo mondo e diverranno benedicenti, Eumenidi".

"Nasceva così lo stato di diritto - commenta - nasceva la civiltà che la nostra Costituzione, insieme ad altre, ha contribuito a costruire in Europa dopo la seconda guerra mondiale, dopo che, ancora una volta, lo straripare vendicativo dei nazionalismi feriti, la violenza delle armi, la selvaggia follia del razzismo antiebraico avevano fatto scorrere il sangue di milioni di innocenti "

Amato ricorda che "dei principi così consacrati sono garanti, in Italia, le due istituzioni che si affacciano su questa piazza. E questo spiega perché il concerto abbia luogo qui, promosso da noi con il benevolo assenso del Capo dello Stato, che è qui con noi stasera e che ha accettato lo sconvolgimento, sia pur temporaneo, degli spazi di accesso al Quirinale".

Il presidente della Corte costituzionale ricorda dunque che il concerto è stato reso possibile grazie all'apporto essenziale della Rai e del Teatro dell’Opera di Roma, "che ringrazio davvero di cuore. Da soli, nonostante l’encomiabile lavoro dello staff della Corte, che merita anch’esso il ringraziamento più caldo, mai ci saremmo riusciti. Ancor meno a beneficio dei tanti italiani a cui volevamo far conoscere, anche così, la Corte Costituzionale e le radici in cui affonda il suo lavoro e che ora sono qui con noi o ci seguono da casa attraverso la diretta".

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