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Acca Larentia

"Aggressione fascista a giornalisti dell'Espresso a Roma"

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)
07 gennaio 2019 | 19.30
LETTURA: 4 minuti

"Aggressione neofascista contro i giornalisti dell'Espresso" nel corso della commemorazione delle vittime di Acca Larentia al cimitero del Verano a Roma. E' quanto denuncia 'L'Espresso' sul sito web del settimanale sottolineando che il giornalista "Federico Marconi e il fotografo Paolo Marchetti, sono stati violentemente aggrediti al cimitero del Verano". "Tra gli assalitori c'era anche il capo romano di Forza Nuova Giuliano Castellino, che nonostante sia sottoposto al regime di sorveglianza speciale si trovava sul luogo infrangendo il divieto imposto", afferma 'L'Espresso'.

Castellino, in riferimento alle accuse nei suoi confronti avanzate dal settimanale, parla di un "articolo bugiardo e infame". "L'aver chiesto buona educazione e decenza a giornalisti con funzione da sciacalli, irrispettosi anche di cimiteri e momenti comunitari di ricordo di caduti, diventa un'aggressione", osserva il leader romano di Forza Nuova. "Sono sorvegliato speciale? Nessun atto di repressione potrà impedirmi di ricordare la memoria dei nostri caduti - conclude - Per tutto il resto per fortuna al popolo italiano di quello che scrivono e affermano i pennivendoli di regime poco interessa".

La sindaca di Roma Virginia Raggi definisce su Twitter ''inaccettabile la violenza" contro i due cronisti. "Roma - sottolinea - condanna ogni forma di violenza e di neofascismo''. Anche il presidente della Camera Roberto Fico condanna con forza l'aggressione. "Un gesto grave da non sottovalutare", rimarca.

Secondo il ministro dell'Interno Matteo Salvini "il posto giusto per chi aggredisce è la galera". "Uno di loro era sottoposto a sorveglianza speciale? Chiederemo perché era in libertà - assicura -, inoltre in questi giorni saranno finalmente disponibili mille braccialetti elettronici che stavamo aspettando da tempo immemore per sorvegliare persone che non devono andare in giro".

Dal Pd i presidente dei deputati Graziano Delrio parla di "un atto gravissimo" e annuncia: "Chiediamo al ministero dell'Interno interventi rapidi per bloccare immediatamente questi inquietanti rigurgiti di violenza". Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, esprimendo solidarietà ai giornalisti aggrediti, assicura: "L'Italia democratica non si lascerà mai intimidire dai loro metodi".

La Federazione nazionale della Stampa italiana e l'Ordine nazionale dei giornalisti esprimono piena solidarietà ai colleghi dell'Espresso vittime di "azioni che non sono degne di un Paese che si definisce civile e che rappresentano purtroppo solo l'ultimo episodio di violenza e intolleranza nei confronti di giornalisti 'colpevoli' solo di svolgere il proprio lavoro al servizio dei cittadini e del loro diritto a essere informati".

"Siamo convinti che i colleghi aggrediti, così come tutta la redazione dell'Espresso, continueranno con ancora più forza e determinazione a 'illuminare' un fenomeno, quello del riaffermarsi di frange di estrema destra e gruppi neofascisti in tutto il Paese, rispetto al quale, oltre ad una presa di posizione del Viminale, auspichiamo un'azione più incisiva da parte delle istituzioni - sottolineano - Siamo e saremo al fianco di Federico Marconi e Paolo Marchetti in qualsiasi iniziativa riterranno di voler intraprendere in difesa delle loro persone e della loro professionalità e ci auguriamo che forze dell'ordine e magistratura facciano in fretta chiarezza sull'accaduto, anche in relazione al divieto di ricostituzione del partito fascista".

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