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Afghanistan, Amnesty: "Risoluzione Onu su diritti umani vergognosa"

Noury: "Da comunità internazionale risposta ordinaria a situazione straordinaria. Entro 31 agosto impossibile tutti fuori, Stati G7 devono negoziare con Usa altra data"

(Afp)
(Afp)
25 agosto 2021 | 13.23
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"Di fronte a una crisi di dimensioni assolutamente straordinarie la risposta della comunità internazionale è del tutto ordinaria. La risoluzione adottata ieri dal Consiglio Onu dei diritti umani è vergognosa, si limita a chiedere aggiornamenti in un arco temporale molto lungo. La richiesta fatta agli Organismi delle Nazioni unite da Amnesty International e dallo stesso governo italiano di un meccanismo di indagine indipendente è stata bocciata". A sottolineare l'inadeguatezza degli interventi per la tutela dei diritti umani in Afghanistan è Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, interpellato dall'Adnkronos.

"La denuncia dell'alto commissario Michelle Bachelet conferma quanto fonti locali e la stessa Amnesty stanno sostenendo: i talebani non sono arrivati a Kabul in astronave, hanno commesso crimini gravissimi nell'avanzata attraverso le varie province prima di arrivare alla capitale. Noi - ricorda - abbiamo denunciato il massacro degli Hazara, c'è molto altro su cui stiamo indagando".

Noury invita poi a riflettere sulla necessità di posticipare la data del 31 agosto, deadline per l'evacuazione dal Paese. "Nel discorso di Biden di ieri sera il messaggio sembra essere chiaro: quello che facciamo entro il 31 agosto, poi abbandoniamo tutti gli altri al loro destino. A questo si aggiunge che l'elenco dei governi che stanno ponendo condizioni, se non erigendo muri, rispetto all'afflusso dei rifugiati è sempre più lungo. Nella settimana scarsa che manca al 31 agosto chiediamo agli altri Stati del G7 di persuadere gli Stati Uniti a negoziare un'altra data, perché è evidente che entro il 31, per quanto il ponte aereo possa essere accelerato, non verranno portate via tutte le persone che sono in grande pericolo".

"Noi siamo realisti, non è che in Afghanistan dovranno restare solo quei signori con il turbante nero, il Corano in una mano e il mitra nell'altra. Bisognerà mettere in atto meccanismi di monitoraggio, di protezione, di denuncia, di raccolta prove, tutto quello che c'era nella proposta respinta ieri dal Consiglio Onu dei diritti umani che però dovrebbe riconvocarsi entro 2 settimane e speriamo passi. Chiediamo al governo italiano di insistere - conclude Noury - la sua posizione su quel punto era esattamente coincidente con la nostra".

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