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L'iniziativa

Adotti al canile? In Sicilia c'è un Comune che ti sconta la Tari. Critici gli animalisti

Canile, immagine di repertorio (Fotogramma)
Canile, immagine di repertorio (Fotogramma)
20 aprile 2016 | 16.57
LETTURA: 3 minuti

Se adotti al canile avrai un rimborso della Tari ossia la tassa sui rifiuti. L'iniziativa è del piccolo comune siciliano di Agira in provincia di Enna ( LEGGI ). In base al provvedimento vengono anche individuati del massimali per il rimborso non superiore a 400, 450 o 500 euro a seconda della grandezza dell'animale che sia piccolo, medio o grande.

Nel momento in cui si firma il modulo si garantisce che l'animale verrà tenuto in buone condizioni a casa propria, permettendo la visita dei vigili, chiamati a controllare che sia tenuto bene. Se il proprietario risulta inadempiente scatta la denuncia, la revoca dell'adozione, la restituzione dell'incentivo concesso e l'addebito del costo del soggiorno del cane in una struttura convenzionata fino a che non viene trovato un altro proprietario.

Un'iniziativa che ha provocato reazioni diverse. L'Associazione Canili Lazio contesta l'iniziativa perché "è un modo per attirare pessime adozioni". "Per il comune l'adozione è sempre un vantaggio. Si risparmiano 1300 euro all'anno, che è il costo del mantenimento di un cane al canile per dodici mesi, mentre lo sconto della Tari è di molto inferiore - dice all'Adnkronos Monica Ghirello dell'ACL Onlus -, dall'altra però c'è il rischio che l'animale venga preso solo per motivi economici". In passato, racconta, "siamo dovuti intervenire perché venivano a prendere quattro, cinque cani come se andassero a fare la spesa e poi li lasciavano legati a corda corta, 'detenuti' in modo assolutamente inadeguato, e siamo andati a riprenderli". "Gli unici incentivi validi - sottolinea Ghirello - per noi sono buoni e premi in denaro vincolati a spese veterinarie e in cibo per cani".

Meno dura la posizione della Lega Anti Vivisezione che, pur sottolineando "la positività degli incentivi", suggerisce come l'ACL Onlus che "debbano essere legati al benessere del cane". Entrambe mettono poi l'accento sul mancato coinvolgimento delle associazioni animaliste. "E' importante che il comune non escluda questa collaborazione - dice all'Adnkronos Federica Faiella, responsabile adozioni LAV -, demandando tutto ai vigili e perdendo l'esperienza di anni in particolare nelle pratiche consuete di pre e post affido. Insieme si possono ottenere risultati migliori".

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