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8 marzo: Daniela Ducato, premiata al Colle imprenditrice che tutela ambiente

Campione della green economy italiana, con le sue linee produttive Edilana ed Edimare, la Ducato produce materiali per la bioedilizia riutilizzando gli scarti della lana di pecora, posidonia spiaggiata, eccedenze alimentari e agricole.

Il presidente Mattarella e Daniela Ducato
Il presidente Mattarella e Daniela Ducato
07 marzo 2015 | 15.29
LETTURA: 4 minuti

La Posidonia marina spiaggiata, gli scarti della lana di pecora, il latte e varie altre eccedenze vegetali e della pastorizia, da problema ecologico trasformate in materiale ecocompatibile per l’edilizia. L’idea vincente è di Daniela Ducato, imprenditrice sarda, il cui identikit corrisponde a quello delineato oggi dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rispetto alla capacità delle donne di unire tutela, ambiente e sviluppo. E non caso, oggi, a Daniela Ducato è stata conferita l’onorificenza di Ufficiale all'Ordine "Al Merito della Repubblica Italiana" dallo stesso Capo dello Stato, in occasione della celebrazione della "Giornata Internazionale della Donna", dedicata quest'anno al tema "Donne per la Terra", al Quirinale.

Campione della green economy italiana, con le sue linee produttive Edilana ed Edimare, Ducato coordina il polo produttivo “La Casa verde CO2.0” che raduna un gruppo di 73 aziende (42 con sede in Sardegna) specializzate in materiali edili sostenibili, come i pannelli termoisolanti con il più alto valore termico, ad alta densità in edilizia, mai prodotti al mondo. Si tratta di una realtà industriale molto particolare, ispirata a una filosofia di fondo, a un'etica dichiarata in un protocollo di intenti che tutte le imprese hanno sottoscritto e che si avvicina al tema “Nutrire il Pianeta, energia per la vita” dell'Expo di Milano.

“Crediamo in una ‘Architettura di Pace’ – spiega all’Adnkronos Ducato - perché non usa i prodotti derivati dal petrolio, prima causa di guerra nel mondo. Un’'Architettura di Pace' perché non utilizza neanche le risorse coltivate nei campi ma solo le eccedenze provenienti dal regno vegetale e animale. Scarti e sotto lavorazioni che, terminato il loro ciclo di vita, devono tornare alla terra e fecondarla”.

governo si attivi per portare il rigore italiano dell'Icea in Europa

L’edilizia è un settore altamente inquinante, si stima che il 70% dell’inquinamento in Europa derivi proprio dalle costruzioni. “Noi vogliamo farci carico di questa realtà per cambiare dal basso un simile scenario" sostiene ancora Daniela Ducato, da anni determinata a combattere la sua battaglia per l'ambiente e il benessere di chi vive in ambienti salubri.

L'imprenditrice ecologista indica anche una possibile strada per conseguire questi importanti e nobili obiettivi. "In Italia abbiamo l’Icea, l’Istituto Certificazione etica e ambientale, che è un fiore all'occhiello, tra i più rigorosi al mondo e del quale dobbiamo andare orgogliosi”. L’idea è quella di sostenere l'Icea in Europa facendo in modo che “il nostro rigore scientifico diventi un modello per altri paesi, cercando anche di allargare allarghi la platea dei produttori che rispettano l'ambiente”.

Tuttavia, conclude Ducato, per arrivare a tale obiettivo “sarebbe importante che il governo italiano si attivi e si faccia portavoce di un tale rigore scientifico”.

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