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Rifiuti: Biorepack, aperti a tutti operatori della filiera

Rifiuti: Biorepack, aperti a tutti operatori della filiera
14 maggio 2020 | 15.08
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Costituito a Roma il 26 novembre 2018 da sei tra i principali produttori e trasformatori di bioplastiche (Ceplast, Ecozema-Fabbrica Pinze Schio, Ibiplast, Industria Plastica Toscana, Novamont e Polycart), con l'ok del ministero dell'Ambiente nasce Biorepack, il nuovo consorzio di filiera per la gestione a fine vita degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, che possono essere riciclati con la raccolta della frazione organica dei rifiuti e trasformati, con specifico trattamento industriale, in compost o biogas. Il consorzio si colloca all’interno del sistema Conai.

"La settimana scorsa ho firmato lo statuto per la costituzione del primo consorzio italiano delle bioplastiche, Biorepack, ed è uno dei primi a livello europeo - ha detto il ministro dell'Ambiente Sergio Costa in question time - Racchiude in sé 252 aziende, 2600 addetti, 700 milioni di fatturato, lavora 90mila tonnellate di bioplastica, è nell'ambito del Conai, il consorzio degli imballaggi, e parallelo al Cic, il consorzio per il compostaggio".

Soddisfatto Marco Versari, presidente del Consorzio. "Biorepack - dice - è un progetto di economia circolare aperto a tutti gli operatori della filiera, compresi gli utilizzatori e i compostatori, che pone l’Italia all’avanguardia in Europa nel campo del riciclo biologico della frazione organica dei rifiuti urbani e dei materiali compostabili”.

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