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50 anni fa il rogo di Primavalle. Antonella Mattei: "Mai avuta giustizia, almeno coltiviamo la memoria"

La sorella di Stefano e Virgilio: "La mia famiglia ha vissuto una barbarie, quando non si parlerà più dei miei fratelli avremo perso"

I funerali dei fratelli Mattei (Fotogramma)
I funerali dei fratelli Mattei (Fotogramma)
15 aprile 2023 | 17.16
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"Quello che ha vissuto la mia famiglia è stata barbarie umana, un atto di vigliaccheria che nessuno dovrebbe mai vivere ". Antonella Mattei, sorella di Virgilio e Stefano morti il 16 aprile 1973 nel rogo della loro casa a Primavalle, a cinquant'anni da quella notte continua a portare avanti la memoria dei suoi fratelli. "Io tramando la memoria ai giovani: si può avere un'idea politica ma questo non può suscitare un rancore, una rabbia così. La politica non può portare dei soggetti a fare un atto tanto vile. Nessuno - sottolinea all'Adnkronos - deve rivivere la malvagità che abbiamo vissuto noi. Un bambino, come era mio fratello Stefano, non può morire per un ideale politico di un avversario. Neanche sapeva cosa avrebbe fatto nella vita, aveva diritto a crescere, a vivere come anche Virgilio".

"Noi non abbiamo avuto giustizia e chi ha ucciso i miei fratelli è stato condannato ma non ha mia pagato e non ha mai chiesto scusa. Ma vado avanti nella memoria di Stefano e Virgilio: alberi, strade, giardini, targhe, murales con il loro nome in tutta Italia. Tutti devono conoscere la loro storia, quando non si parlerà più di loro avremo perso la memoria", sottolinea Antonella Mattei che condivide questo percorso con il figlio Federico, di 24 anni, autore di un libro che sarà pubblicato nei prossimi giorni dove racconta dal suo punto di vista la storia della sua famiglia.

"Di quella notte ricordo tutto, mi ha salvato mia madre mentre mio padre cercava di salvare le mie sorelle e i miei fratelli. Ho vissuto a metà dopo quella notte, mi chiedevo perché io mi ero salvata e loro no, mio padre", Mario, segretario della sezione del Msi nel quartiere alla periferia di Roma "ha vissuto il resto della sua vita con i sensi di colpa". La casa in via Bernardo di Bibbiena c'è ancora. "Vado lì la guardo da giù, domani sarò lì per ricordarlo insieme alle istituzioni". Anche il Senato ha ricordato nei giorni scorsi la strage di Primavalle. "Un ricordo bipartisan che mi ha fatto piacere, lo trovo giusto, tutti devono ricordare".

In occasione del cinquantesimo anniversario dell'attentato interviene anche Potito Perruggini Ciotta, presidente dell'Osservatorio 'Anni di Piombo': "La drammatica situazione italiana e internazionale ci impone una profonda riflessione per evitare in ogni modo che si possa superare nuovamente il limite fino alle estreme conseguenze come quanto accaduto ai fratelli Mattei. Stefano Mattei di 22 anni e Virgilio Mattei di solo 8 anni. Dopo quella assurda tragedia si sarebbero dovuti tutti inginocchiare e chiedere perdono. Noi dobbiamo lottare affinché questo non accada mai più. L'unico modo è mantenere vive le coscienze e ricercare la Verità condivisa, solo lei potrà renderci liberi".

Domani, in occasione delle commemorazioni in programma a Roma, i familiari delle vittime del terrorismo "saranno al fianco dei fratelli Mattei. Ci sarà l'associazione 'Vittime del Dovere' con la sua vicepresidente Ambra Minervini, figlia del giudice Girolamo Minervini ucciso a Roma e l'Osservatorio 'Anni di piombo' con lo stesso Potito Perruggini Ciotta, nipote del Brigadiere Giuseppe Ciotta ucciso dai terroristi a Torino.

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