L'agente Vincenzo, della centrale operativa della questura di Torino, ha capito che quella telefonata non era uno scherzo né l'errore di qualcuno che aveva sbagliato numero. Ha ascoltato il tono concitato della donna al telefono e presto ha capito: quel "una pizza in via..., per favore" era un modo per attirare l'attenzione della polizia, una richiesta di aiuto per non farsi scoprire dal compagno che stava picchiando lei e il figlio di dieci anni.