Boschi abbattuti e 8,5 milioni di metri cubi di legname a terra: la tempesta Vaia è stato il peggior evento atmosferico che ha colpito le foreste italiane. E quanto ricorda Pefc Italia riepilogando la conta dei danni: 494 Comuni coinvolti in quattro Regioni ed un’estensione delle foreste colpite sull’arco alpino di 42.500 ettari. Si tratta dell’area dove sono concentrate le foreste che producono 2/3 del legno da opera italiano e quegli 8,5 milioni di m3 di legname sono quanti se ne tagliano normalmente in 5-7 anni.
Con 4.604 ettari di superficie forestale danneggiata, la Lombardia è la terza area amministrativa più colpita, dopo Trentino (18.389 ha) e Veneto (12.227 ha) e seguita da Alto Adige (4.140 ha) e Friuli Venezia Giulia (3.700 ha).
In Lombardia i danni maggiori sono stati registrati nelle zone montane delle province di Brescia e Sondrio e i danni stimati dalla Regione Lombardia, in una prima ricognizione trasmessa ufficialmente alla Protezione Civile e al ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, sono di circa 50 milioni di euro: circa 4.200 ettari di boschi danneggiati (con una stima orientativa di danni di circa 7.000 €/ha, ossia circa 30 milioni di euro, e circa ottocentomila alberi caduti o danneggiati); danni alla viabilità agro-silvo-pastorale per circa 15 milioni; danni alle malghe (alpeggi) per circa 4 milioni. A questi si aggiungono le segnalazioni, pervenute da parte delle Comunità Montane e di Ersaf, di ulteriori 740.000 euro di danni.