Un complotto contro la Lazio. E comunque apostrofare l'avversario chiamandolo 'ebreo' non è reato, senza contare che lo fanno pure quelli della Roma. Questo, riassumendo, il contenuto del comunicato diffuso ieri sera dalla Curva Nord della Lazio, che non solo non si dissocia da chi ha creato e diffuso il fotomontaggio di Anna Frank con la maglia della Roma - "Non ci dissociamo da ciò che non abbiamo fatto" e si tratta solo "di scherno e sfottò" - ma che accusa anche la tifoseria avversaria di "piagnucolare".
"Rimaniamo stupiti da questo clamore mediatico. Esistono altri "casi" che meriterebbero le aperture dei Tg e ampie pagine di giornale", scrivono gli ultrà biancocelesti. "Ci meravigliamo che queste, che vengono considerate offese, insulti o chissà che altro, quando però arrivano nei nostri confronti non scandalizzano nessuno. Gli stessi adesivi - spiegano - ce li ritroviamo anche nella nostra curva ma non stiamo di certo a piagnucolare Perché nessuno s'indigna per questo. Noi siamo della lazio e non si piange!", sottolineano dalla Nord con orgoglio.
"Tutto deve rimanere nell'ambito del "nulla" - consigliano ancora gli ultrà -, si tratta di scherno e sfotto da parte di qualche ragazzo forse, perché in questo ambito dovrebbe essere collocata questa cosa, anche in virtù del fatto che, come da sentenza di tribunale non è reato apostrofare un tifoso avversario accusandolo di appartenere ad altra religione . Ma evidentemente nemmeno la figc se ne ricorda se è vero che hanno aperto un'inchiesta", ammoniscono i laziali.
Poi, al termine del comunicato della Curva Nord, la denuncia di un complotto a danno di società e tifosi: "Sono manovre per colpire la Lazio, che si sta affermando come una tra le migliori realtà di questo campionato e i suoi tifosi che invece tanto stanno provando a fare con molteplici iniziative di cui nessuno ne parla".