"E' stata avviata una procedura di vincolo sull'Ippodromo di Tor di Valle, importante opera di Julio Lafuente, esempio di rilievo nella storia dell'architettura e oggetto di studi specifici". Lo spiega all'Adnkronos Margherita Eichberg, soprintendente all'Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, sottolineando di aver voluto "condividere l'iter del vincolo con i comitati tecnico scientifici del Mibact. Per questo - osserva - abbiamo impiegato un tempo maggiore".
"La procedura prevede 120 giorni e si conclude con la sottoscrizione da parte del segretario regionale del Mibact, sentita la commissione regionale per la tutela che è composta dai soprintendenti del territorio. Entro 80 giorni la società proprietaria dell'area può partecipare alla procedura e potrebbe opporsi", chiarisce Eichberg. Quanto ai 70 anni dalla realizzazione dell'opera, necessari per apporre il vincolo, "possono non servire - spiega ancora la soprintendente - se il bene interessato presenta diversi aspetti di interesse, come recita il comma 3 dell'articolo 10 del decreto legislativo 42/2004 cui abbiamo fatto riferimento".
I proponenti: "Tempismo singolare, tuteleremo nostro progetto"
L'Ippodromo di Tor di Valle, aggiunge Eichberg, "ha più di un aspetto di interesse perché è esempio di rilievo nella storia dell'architettura, esistono tantissimi articoli pubblicati su questa struttura ed ha anche una straordinaria importanza nella storia della tecnica costruttiva, perché è un edificio audacissimo con lo sbalzo maggiore mai realizzato in un'opera di cemento armato. L'Ippodromo - prosegue la soprintendente - era ben inserito nel contesto. Negli anni '50, quando è stato costruito, quella era una zona che non si prestava a essere edificata e l'edificio di Lafuente, con sua struttura leggera, si inseriva perfettamente nel paesaggio e non gravava sul terreno".
"Lo stadio della Roma - aggiunge Eichberg - non è assolutamente conciliabile con l'Ippodromo perché lo cancellerebbe totalmente. Già il Comune - ricorda la soprintendente - ha una forma di tutela di questo immobile che è una norma di piano regolatore (Norme tecniche di attuazione - Carta della Qualità), quindi la previsione del progetto dello stadio va in deroga a questa Carta. Questo dimostra che, nonostante ci siano norme di tutela negli strumenti urbanistici, se non ci pensa la Soprintendenza a tutelare i beni, questi strumenti lasciano il tempo che trovano".
Quanto al degrado che attualmente affligge l'Ippodromo, Eichberg auspica che il "vincolo possa essere uno stimolo alla sua riqualificazione. Il piano regolatore - aggiunge - assegna 69mila metri cubi all'area in cui ricade l'Ippodromo e ci sono attività realizzabili in quegli spazi che potrebbero funzionare da leva per recuperare la struttura", conclude.
RAGGI - "La Soprintendenza all'Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma ha comunicato al Comune di Roma l'avvio di dichiarazione di interesse culturale” sull'ex ippodromo di Tor di Valle. Si tratta dell'area indicata per la realizzazione dello stadio. Vi sono quindi nuovi elementi che incidono sulla valutazione e realizzazione del progetto che in queste settimane è oggetto di verifica da parte del Comune". Lo afferma la sindaca Virginia Raggi. "Come abbiamo sempre detto, vogliamo che la Roma abbia uno stadio ma nel rispetto della legge", aggiunge.