DIGNITA’ Sembra un elettricista, ma è anche un ambasciatore. Rappresenta delle persone. Idraulici, muratori, piastrellisti, tecnici del clima. Soprattutto rappresenta il principio che ci permette di essere sicuri della vittoria sul virus: la divisione del lavoro, la più grande invenzione della nostra specie. Senza questo ragazzo gli ospedali sarebbero solo stanze, corridoi, spazi inutili, senza vita, tantomeno in grado di conservare quella vita. Quando qualcuno accende una macchina diagnostica oppure un respiratore - quanti se ne sono accesi in questi giorni - sappiate che è stato lui a renderlo possibile. Chissà se tra i tanti lasciti del coronavirus, ci sarà quello di riconoscere la medesima dignità e il medesimo valore a tutti i lavori e a tutte le persone.Testo di Domenico Barrilà, psicoterapeuta e analista adleriano. Copyright: Luigi Avantaggiato - | Property of Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS ENIGMI Il grande filosofo, Rene Girard, sosteneva che la scienza trionfa quando riesce a trasformare un mistero in enigma. I misteri infatti sono irrisolvibili. Un enigma, invece, per quanto complesso alla fine si risolve. È esattamente quanto è accaduto nei nostri laboratori, dove si è lavorato senza mai guardare l’orologio. Si è preso un mistero, nulla è più misterioso di qualcosa che non si vede, soprattutto se vuole ucciderci, e lo si è trasformato in un enigma. Così il Coronavirus è finito nella rete della Scienza.Testo di Domenico Barrilà, psicoterapeuta e analista adleriano. Copyright: Luigi Avantaggiato - | Property of Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS TEMPO Questa infermiera va di fretta, mette alla frusta il più temuto e amato compagno di viaggio delle nostre giornate: il Tempo.Lei sta correndo, più che la nostra vista ce lo dicono le sensazioni, quasi si intravvede l’ansia di arrivare in tempo, addirittura ci sembra quasi di vedere la scia invisibile che ci lasciamo dietro quando corriamo. Non c’è tempo, c’è poco tempo, sembra dire questa infermiera. Noi sappiamo che in una certa quantità di tempo possiamo collocare solo un certo numero di eventi, ma se corriamo ce ne stanno di più. Il personale sanitario in questi giorni l’ha imparato bene. Quando gli eventi salvano la vita, la fretta diventa un’amica, dunque è lecito violare le anguste regole del tempo.Testo di Domenico Barrilà, psicoterapeuta e analista adleriano. Copyright: Luigi Avantaggiato - | Property of Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS STARE Una signora mi raccontava che quando era piccola si è seriamente ammalata, per giorni aveva avuto la febbre alta, di notte faticava a dormire. “Il mio papà vegliava con me e mi raccontava le storie”, mi disse. Le chiesi che storie raccontasse. Mi ha risposto in modo inaspettato. “Le storie non le ricordo, però ricordo bene che stava con me”. Quest’uomo, disteso nel suo lettino nel reparto di terapia intensiva non ricorderà nemmeno una parola di quelle pronunciate dall’infermiera. Ma non dimenticherà mai che lei è stata, voce del verbo stare. Un giudizio di valore che aiuta a sperare, perché se lei stava significa che io valevo, che la mia vita valeva.Testo di Domenico Barrilà, psicoterapeuta e analista adleriano. Copyright: Luigi Avantaggiato - | Property of Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS CORAGGIO Il coraggio non è una virtù degli eroi trionfanti, ma qualcosa di molto più terra terra, la capacità di tollerare l’insuccesso e ripartire daccapo. Quanti insuccessi, quante sconfitte in questi giorni. Il programma della nostra vita, di tutta la nostra vita, è essere chiamati per nome e contare qualcosa per qualcuno. Anche quando sono tradotti in maniera eccessiva, tolti gli orpelli, rimangono quei bisogni. Tutto ciò che facciamo è il segno di questa ricerca. Essere chiamati per nome, contare qualcosa per qualcuno. Essere visti, notati, come i bambini che alzano forsennatamente la mano quando la maestra pone una domanda a tutta la classe. Forse nessuno l’ha visto, quest’uomo, né chiamato per nome, quando aveva alzato la mano per congedarsi. Questa è la sconfitta più bruciante. Più della morte.Testo di Domenico Barrilà, psicoterapeuta e analista adleriano. Copyright: Luigi Avantaggiato - | Property of Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS ESISTENZA Una cimice si è sistemata su un piccolo led che avevo dimenticato accesso sulla scrivania. Il minimo calore che sprigionava le teneva compagnia. Ho pensato che quella creatura avesse il mio stesso problema. Arrivare a sera con la pancia piena, avere un posto sicuro e un giaciglio confortevole per la notte. L’ho lasciata dov’era. Anche per questo bambino, protetto dal suo lettino è così, ma per lui provvederanno altri, come ogni cucciolo d’uomo vivrà un lungo periodo di inettitudine, nel suo caso appesantito dall’imprevisto. È appena arrivato, è un piccolo uomo in marcia verso l’esistenza, ma sta già imparando, sebbene ci vorrà tempo perché ne abbia consapevolezza, che la conservazione della vita è il frutto di un’opera corale. Quelle dita che con tanto timore lo sfiorano, sembrano volere schiacciare il tasto “invio” e dare inizio al secondo incontro vitale del bambino, dopo quello che ha avuto con la mamma.Testo di Domenico Barrilà, psicoterapeuta e analista adleriano. Copyright: Luigi Avantaggiato - | Property of Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS" /> Gemelli, immagini dall’emergenza: 6 foto di Luigi Avantaggiato con i commenti di Domenico Barrilà
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