"C'è tanto da fare per l'ambiente, per il nostro pianeta, per rallentare il cambiamento climatico" e "servono molti soldi" ma non c'è più tempo perchè "abbiamo già quasi distrutto il nostro futuro". Non ha usato mezzi termini la primatologa britannica Jane Goodall, nota in tutto il mondo per le sue ricerche sugli scimpanzé, intervenuta alla conferenza stampa di presentazione del sistema dei finanziamenti alla ricerca scientifica di National Geographic, nell'ambito della prima giornata del Festival delle Science di National Geographic, a Roma.
"Ognuno di noi può proteggere il pianeta perché ciascuno esercita un impatto sulla natura, sull'ambiente" e "dobbiamo essere consapevoli di questo" quindi "per fermare" il cambiamento climatico "diciamo No ai prodotti che vengono realizzati dalla grande industria senza etica, usando schiavi bambini, facendo soffrire gli animali, distruggendo l'ambiente" ha scandito la scienziata, Messaggero di Pace per l'Onu. "Il Jane Goodall Institute Italia sta spingendo in tutto il vostro Paese il mio progetto 'Roots&Shoots', il programma ambientale e umanitario globale rivolto ai giovani di tutte le età" e di questo "sono particolarmente orgogliosa" ha aggiunto la primatologa che, con le sue ricerche sui grandi primati in particolare sugli scimpanzé, ha cambiato il paradigma di come il mondo guarda a questi "nostri cugini" così "simili a noi".
"Con gli scimpanzè ho lo stesso rapporto che ho con gli altri animali e con gli esseri umani: alcuni li amo, alcuni li detesto" ha scandito Jane Goodall intervistata dall'Adnkronos. "Ho cominciato a studiare gli scimpanzé nel 1960 e durante tutti questi anni il fascino che hanno esercitato su di me non ha fatto che aumentare" sottolinea Jane Goodall. "Mi ha veramente affascinato la loro complessa vita sociale, la loro personalità così vivace e diversificata, il rapporto così stretto e così di lunga durata che si stabilisce fra le madri ed i loro piccoli" aspetti che, aggiunge la primatologa inglese, "si potrebbe dire assomiglino a quelli tipici di noi umani".
"La mia fascinazione, il mio interesse, la mia passione per gli scimpanzé continua intatto ancora oggi perché ci sono ancora tante domande su questi grandi primati che non hanno ancora trovato risposta" afferma la scienziata che è stata insignita con l'Ordine al Merito di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana, la Legione d'Onore francese, la Medaglia della Tanzania, il prestigioso Kyoto Prize del Giappone e che nel 2002 ha ricevuto l'incarico di Messaggero di Pace per l'Onu da Kofi Annan, nomina rinnovata da Ban Ki-moon nel 2007.
"Con gli animali, e con gli scimpanzè in particolare, il mio rapporto è esattamente quello che ho con gli esseri umani: alcuni li amo, alcuni li detesto. Ma spero davvero che potrò continuare a svolgere il mio lavoro di ricerca sugli scimpanzè finchè vivrò e spero che questo lavoro di ricerca continuerà il più a lungo possibile. Anche dopo di me" ha detto ancora la primatologa che ha fondato il Jane Goodall Institute e attivato il programma globale Roots& Shoots (Radici e Germogli) per la tutela dell'ambiente e dell'umanità. "Non c'è più quella rigida separazione che un tempo si tracciava tra noi uomini e gli altri animali" ha osservato la scienziata che ha indicato una nuova via di convivenza fra esseri umani e animali.