Realizzare impianti di digestione anaerobica per produrre biogas finalizzato alla generazione di energia e alimentati da liquami zootecnici ha una ricaduta positiva sull’ambiente. Ed un recente studio commissionato dal Consorzio italiano biogas dimostra che ci sono anche delle ricadute positive in termini di una maggiore biodiversità dei terreni sui quali viene effettuato lo spandimento del digestato, il sottoprodotto della digestione anaerobica, e sulla possibilità di aumentare la fertilità di terreni ormai esausti e poco produttivi, innescando così un circolo virtuoso tra produzione energetica e zootecnica.
La ricerca è stata commissionata dal Consorzio italiano biogas alla Ecofys, società internazionale di consulenza energetica e climatica, in collaborazione con l’Università di Wageningen (Paesi Bassi) e con il Centro Ricerche Produzioni Animali di Reggio Emilia.
L’aumento degli impianti a biogas in Italia, secondo quanto riportato nello studio del Consorzio italiano biogas , tra il 2010 e il 2013 è stato del 177%, mentre la potenza installata, ad oggi, è di 1.339 MWe. Il 16% dell’energia rinnovabile in Italia è prodotta dalle bioenergia, mentre l’investimento impiantistico in questa rinnovabile tra il 2010 e il 2014 è stato di 4,2 miliardi. Si tratta di una rinnovabile che sta investendo, non poco e in senso positivo, il mondo dell’agricoltura. L’aumento degli impianti a biogas inseriti nelle attività agricole tra il 2010 e il 2014 è stato del 586% in più.