Secondo le stime di Firab, la Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica, il valore complessivo delle vendite su tutti i canali dei prodotti biologici, sia sul mercato interno sia su quello estero, è di 4,9 miliardi di euro. Nel dettaglio, da marzo 2016 a marzo 2017, secondo Nielsen, le vendite di prodotti biologici nella Gdo hanno superato il valore di 1,27 miliardi di euro, in crescita del 19,7% rispetto all’anno precedente.
Ai numeri della grande distribuzione vanno aggiunti i poco meno di 900 milioni nel canale dei negozi specializzati, circa 377 milioni nella ristorazione, 402 milioni di vendite dirette e on line (Nomisma) e circa 1,8 miliardi di export (Assobio su dati Nielsen). Sempre secondo Nielsen, le famiglie che hanno portato in tavola prodotti bio almeno una volta all’anno sono passate dal 74% all’83%. Parliamo di oltre 20 milioni di famiglie su un totale di 24,5 milioni.
Tra questi consumatori, il 27% è convinto che siano più sicuri per la salute; il 20% che siano più rispettosi dell’ambiente; il 14% che siano più controllati e il 13% che i prodotti biologici siano, in definitiva, più buoni. In tutto sono 5,2 milioni le famiglie di consumatori regolari, almeno una volta alla settimana, di prodotti biologici.
Crescita del bio in controtendenza rispetto allo scenario generale del settore food & beverage, le cui vendite nel 2016 in Italia hanno segnato un +0,1% rispetto al 2015. Tutte le principali catene di supermercati vantano linee di prodotti biologici proprie che sono in continuo sviluppo (+30% in numero di referenze medie nell’ultimo anno). Dei 419 milioni di euro di maggiori vendite dell’intero comparto alimentare, ben 166 milioni si devono ai prodotti biologici, il cui contributo alla crescita del mercato rappresenta il 40% (Nielsen).
“Ora è necessario sostenere questa scelta – dichiara Vincenzo Vizioli, presidente di Aiab, l'associazione italiana agricoltura biologica - anche sostenendo le famiglie con l'organizzazione di menù equilibrati per ammortizzare prezzi che, anche se ultimamente si sono di molto abbassati considerato l’aumento della domanda, ancora sono troppo alti per una larga fascia di consumatori che invece vorrebbe mangiare di più biologico”.