E' boom per il bio: +21% in un anno, un trend positivo che nella grande distribuzione dura da ben 10 anni. AssoBio, l’associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici, ha presentato i dati degli associati e i dati Nielsen sul mercato domestico.
I 12 mesi chiusi a maggio 2016 segnano, appunto, un significativo +21%. Nella media è biologico il 3% della spesa alimentare delle famiglie italiane con una mezza dozzina di categorie in cui il biologico pesa per almeno il 30%. Ben 4,5 milioni di famiglie (il 18% del totale) consumano abitualmente prodotti biologici con una crescita del 17% solo in un anno, e ben 3,4 milioni di famiglie li consuma saltuariamente (+11% sull’anno precedente). Se si considerano i consumatori occasionali (11,9 milioni di famiglie) i prodotti biologici entrano nelle dispense di quasi 20 milioni di famiglie.
I consumi non stanno crescendo solo nella grande distribuzione: nel canale specializzato (circa 1.200 punti vendita in cui è proposto un assortimento di quasi 5.000 referenze ottenute senza un grammo di pesticidi chimici di sintesi) l’incremento è stato del 13,5%.
Aggiungendo vendite dirette degli agricoltori, gruppi di acquisto, vendite online e altri canali si raggiungono 2,4 miliardi; con i 320 milioni nelle mense scolastiche e nella ristorazione commerciale e con un export in crescita a 1,6 miliardi, il fatturato complessivo del settore biologico italiano nel 2015 è stato di ben 4,3 miliardi.
"E’ presto per fare previsioni sulle vendite 2016, ma l’andamento che registra il nostro panel di imprese nei primi mesi di quest’anno migliora addirittura le performance estremamente positive del 2015 - commenta Roberto Zanoni, presidente di AssoBio - Questo dato dovrebbe indurre l’agroalimentare italiano, in seria difficoltà, a una profonda riflessione: il consumatore chiede prodotti che non impattino negativamente sull’ambiente e sul benessere degli animali, che siano certificati, garantiti, sicuri e di elevata qualità. La produzione biologica è quella che più risponde a queste esigenze espresse dai consumatori di tutte le età e fasce sociali".
Il buon andamento delle vendite ha riflessi positivi anche sull’occupazione: nel 2015 gli occupati diretti delle imprese del campione AssoBio sono aumentati del 17,5%. Durante l’ultima assemblea di Assobio è stato modificato lo statuto per consentire l’adesione anche alle realtà della Gdo.