Il Mediterraneo è uno dei mari più minacciati dal marine litter, i rifiuti che galleggiano in mare e quelli spiaggiati, frutto della cattiva gestione a monte, dell’abbandono consapevole e della cattiva depurazione.
Nel 18% dei punti monitorati dai tecnici di Goletta Verde, la campagna estiva di Legambiente , è stata riscontrata la presenza di rifiuti da mancata depurazione: assorbenti, blister, salviette e, soprattutto, cotton fioc. In 46 spiagge monitorate da Legambiente sono stati trovati quasi 7.000, frutto della cattiva abitudine di buttarli nel wc e dell’insufficienza depurativa.
Ma a preoccupare è anche la mole dei rifiuti galleggianti che sono solo la punta dell’iceberg rispetto a quelli che giacciono sui fondali.
Dall’ultima indagine condotta a bordo di Goletta Verde (2016) con 80 ore di osservazione diretta e 950 km monitorati, è emerso che il 96% dei rifiuti galleggianti è plastica. Una densità pari a 58 rifiuti per ogni Kmq di mare con punte di 62 nel Mar Tirreno. Si tratta soprattutto di buste (16,2%), teli (9,6%), reti e lenze (3,6%), frammenti di polistirolo (3,1%), bottiglie (2,5%).
Quest’anno l’indagine è stata ripetuta nell’ambito di MedSeaLitter, progetto europeo finanziato dal programma Med per la cooperazione transnazionale sul bacino del Mediterraneo, per la messa a punto di protocolli condivisi per la mappatura del marine litter ad opera delle AMP nel mar Mediterraneo.
Il progetto, capitanato dal Parco delle Cinque Terre, vede coinvolti 11 partner internazionali, tra i quali Legambiente, inclusi enti di ricerca, associazioni ed istituzioni provenienti da 4 Paesi europei: Italia, Spagna, Francia e Grecia. I dati dell’indagine 2017 verranno presentati a novembre nell’ambito di Ecomondo
Quest’anno a bordo di Goletta Verde ha viaggiato anche la campagna #NoRifiutinelWc (www.norifiutinelwc.it).