Biodinamico come antidoto alla siccità: i terreni coltivati con l’agricoltura biodinamica, rispetto a quelli coltivati con i metodi tradizionali, sono infatti in grado di trattenere mediamente il 55% in più di acqua. Una straordinaria proprietà che dipende dalla ricchezza (fino al +70%) di humus, la preziosa componente organica del suolo, capace di trattenere acqua fino a 20 volte il suo peso.
Insomma l’humus si comporta come una vera e propria spugna naturale che impregnandosi trattiene l’acqua più a lungo nel suolo ed evita il compattamento dei terreni. Una caratteristica non da poco che riduce anche i consumi idrici e rende i suoli più resistenti all’erosione e al dilavamento.
E' quanto emerge dai dati elaborati dall’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biodinamica sulla base uno studio dell’Università di Sydney in Australia e dell’Istituto Elvetico Fibl, presentati oggi in occasione del convegno “Per l’economia della terra” all’Università Bocconi di Milano.
Agricoltura biodinamica, dunque, come metodo di coltivazione strategico per far fronte al clima che cambia. Secondo l'Associazione Biodinamica, poi, gli appezzamenti biodinamici diventano naturalmente più fertili e resistenti perché ospitano una maggiore varietà di piante e animali e microorganismi che rendono l’ecosistema più forte.
Oggi, nel mondo ci sono più di 2 milioni di ettari coltivati in modo biodinamico e certificati, ma sono molto più numerose le aree agricole dove si produce secondo le pratiche agronomiche biodinamiche. L’Italia è al terzo posto (dopo Germania e Francia) tra i Paesi europei per superficie destinata all’agricoltura biodinamica e raggruppa le aziende (tra produttori e trasformatori) più significative del settore biologico.
Solo le imprese italiane aderenti al marchio Demeter, il logo storico dell’agricoltura biodinamica diffuso in oltre 40 Paesi, raggiungono un fatturato totale di 445 milioni di euro.
Il numero delle aziende che applicano il metodo biodinamico in Italia è stimato in 4.500. Di queste, oltre alla certificazione ai sensi del Regolamento Ue per la bioagricoltura, hanno accesso all’applicazione del marchio Demeter ben 390 aziende agricole e di trasformazione. La caratteristica di queste è di essere tra le più significative e grandi realtà del settore bio in Italia e di affrontare in prevalenza mercati internazionali.
Sono socie e fanno capo a proprietà biodinamiche realtà commerciali come Ecor Naturasì (oltre 200 milioni di fatturato annui), principale commerciante italiano di prodotti biologici e biodinamici e il Consorzio Natura e Alimenta (primo distributore di latte biologico e biodinamico del Paese).