Nelle scorse settimane avevano lanciato l'allarme: i Dipartimenti di Scienze della Terra sono passati, nei quattro anni successivi all'entrata in vigore della Riforma Gelmini, da 34 a otto. Una drastica riduzione a cui potrebbe mettere fine la misura che ritocca la norma.
Avevano da poco lanciato l'allarme "estinzione" ma ora tirano un sospiro di sollievo. E' in dirittura di arrivo la "legge salva-geologi" alla Camera dei Deputati che, ritoccando la riforma Gelmini, impedirà di fatto la chiusura dei Dipartimenti di Scienze della Terra che tanto stava allarmando il mondo della geologia.
“E’ in dirittura di arrivo la legge che salverà le Scienze della Terra in Italia - annuncia soddisfatto Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi - la proposta, promossa fra gli altri dalle deputate Raffaella Mariani e Manuela Ghizzoni, prevede una correzione alla legge Gelmini di riforma delle Università per rilassare e rendere sostenibili alcuni vincoli numerici, che erano stati introdotti con troppa leggerezza, per la costituzione dei Dipartimenti. In questo modo si salvano finalmente i Dipartimenti di Scienze della Terra dove il geologo si forma”.
La voce del presidente Graziano si era unita, nelle scorse settimane, al coro di proteste di fronte alla drastica riduzione dei Dipartimenti di Scienze della Terra passati, nei quattro anni successivi all'entrata in vigore della Riforma Gelmini, da 34 ad 8. E oggi si unisce invece alla soddisfazione del mondo accademico e della comunità scientifica.
Secondo Domenico Calcaterra, docente dell'Università Federico II di Napoli e Consigliere nazionale dei geologi, “la sopravvivenza di un adeguato numero di dipartimenti di Scienze della Terra è un presupposto imprescindibile al fine di favorire, in tutto il Paese, la diffusione della cultura geologica e la crescita, sia qualitativa che numerica, della categoria professionale, vero baluardo a difesa del territorio nazionale”.
Per Nicola Casagli dell’Università di Firenze “questo brutale ridimensionamento della Geologia nelle Università di tutto il Paese si è paradossalmente verificato contemporaneamente all'esplosione del problema del dissesto idrogeologico. Adesso la proposta di legge pone un correttivo ad un errore del passato” .
Sullo stesso punto insiste anche Giovanni Crosta, dell'Università Milano Biccocca: “le Scienze della Terra svolgono un ruolo fondamentale nella preparazione di figure professionali indispensabili per la gestione del territorio, l'analisi dei processi naturali, lo sfruttamento delle risorse e la protezione dell'ambiente. La contrazione forzata dei dipartimenti e del personale universitario ha impattato in modo inaccettabile sulla formazione delle nuove generazioni di geologi”.
Sull'arrivo della legge "salva-geologi" interviene anche l’Associazione Italiana di Geologia Applicata ed Ambientale (Aiga) per la quale "si è compiuto un primo, importante passo verso una nuova stagione che ponga lo studio del territorio e della sua fragilità geologica, al centro dell'attenzione della comunità accademica, scientifico-tecnica nonché politica”, sottolinea Francesco Maria Guadagno, presidente nazionale Aiga e docente dell’Università del Sannio.
“La necessità di mantenere in vita Dipartimenti di Scienze della Terra – ha infine concluso Nicola Sciarra , presidente dell'Associazione Internazionale di Engineering Geology - seppur sotto-soglia, è motivo imprescindibile della tutela di gruppi di ricerca che per la loro peculiarità assicurano alla società un reale sostegno scientifico alla salvaguardia del territorio”.