Presentata un'interrogazione a risposta scritta ai ministri delle Politiche agricole alimentari e forestali, della Salute e dell'Ambiente
"Spazi di allevamento più adeguati alla salute e allo stato naturale degli animali da allevamento, bandendo in toto le gabbie intensive". E' quanto si chiede in un'interrogazione a risposta scritta di Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente alla Camera, ai ministri delle Politiche agricole alimentari e forestali, della Salute e dell'Ambiente a proposito degli allevamenti intensivi di conigli.
Nel testo si sottolinea che "il 99 per cento della produzione (di carne di coniglio, ndr) è allevato in batteria" e che "negli allevamenti italiani, i conigli sono costretti in gabbie metalliche, singole o collettive, con pavimento grigliato e rialzato. La filiera cunicola suggerisce come densità massima di allevamento 20 capi per metro quadrato: lo spazio in cui ogni coniglio vive per tutta la sua brevissima vita corrisponde dunque circa alle dimensioni di un foglio A4 senza possibilità di sdraiarsi, scavare, balzare, saltare".
Da qui la richiesta, contenuta nell'interrogazione, ai ministri di indicare "quali iniziative urgenti intendano intraprendere" al fine di "rendere obbligatori spazi di allevamento più adeguati alla salute e allo stato naturale degli animali da allevamento, bandendo in toto le gabbie intensive" e "se, compatibilmente con le esigenze di bilancio e le norme comunitarie sulla concorrenza, non intendano assumere iniziative, incentivare fiscalmente la conversione dei predetti allevamenti in allevamenti più rispettosi degli animali".
Nel testo si ricorda inoltre che "la campagna di Ciwf International 'End the cage - Animali in gabbia. È ora di dire basta' si propone di vietare l'uso delle gabbie negli allevamenti in tutta Europa. Ad iniziare da quelle utilizzate per allevare i conigli. La petizione Ciwf Italia ha già raccolto nella penisola 90.000 firme". Proprio in questi giorni si registra l'adesione alla campagna della conduttrice televisiva e scrittrice Tessa Gelisio.