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Via le discariche abusive dalle grotte, torna 'Puliamo il buio'

Via le discariche abusive dalle grotte, torna 'Puliamo il buio'
20 settembre 2018 | 14.11
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L’utilizzo di grotte e cavità, naturali e artificiali, come discariche abusive è un fenomeno molto diffuso, con danni all’ambiente carsico e alle risorse idriche profonde incalcolabili. Per questi motivi la Società Speleologica Italiana (Ssi) dal 2005 organizza "Puliamo il Buio", che torna dal 28 al 30 settembre coinvolgendo grotte di tutta Italia. La manifestazione è legata al progetto "Puliamo il mondo" di Legambiente.

In queste giornate, gli speleologi aderenti documenteranno le discariche abusive sotterranee, metteranno in campo azioni di pulizia, valuteranno il grado di pericolosità e individueranno i possibili rimedi, proponendoli poi all’opinione pubblica e alle amministrazioni Locali.

Dal 2005 al 2017, durante le giornate di "Puliamo il buio" sono stati raccolti 1.361 quintali di rifiuti, con il coinvolgimento di circa 3.000 speleologi. Impegno riconosciuto quest’anno dalla Federazione Speleologica Europea, che ha premiato la Ssi con l’EuroSpeleo Protection Label, per l’importante attività di monitoraggio e tutela delle aree carsiche portata avanti con il progetto "Puliamo il Buio".

L’iniziativa consente inoltre l’aggiornamento del Censimento delle cavità a rischio ambientale, ossia degli ambienti sotterranei dove è stata rilevata la presenza di materiali o condizioni in grado di alterare e inquinare le acque provenienti da sottosuolo.

"Con il censimento, disponibile on line, vogliamo fornire un'autorevole base di lavoro a tutti coloro che intendono collaborare alla protezione dell’ambiente e delle risorse idriche, alla riduzione dei rifiuti, alla valorizzazione degli habitat naturali e alla lotta alle discariche abusive", afferma il presidente della Ssi Vincenzo Martimucci.

"Per minimizzare l’impatto ambientale della visita agli ambienti ipogei, consigliamo di utilizzare sistemi di illuminazione meno impattanti di quello a carburo, come i Led e di rispettare il protocollo Wns per la tutela dei pipistrelli e la riduzione del trasporto di materiale microbiologico da una grotta all’altra", conclude Martimucci.

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