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Imprese: Federmanager Bologna, guardare a futuro ruolo dirigenti

Convegno in occasione dell'assemblea annuale

Imprese: Federmanager Bologna, guardare a futuro ruolo dirigenti
17 giugno 2015 | 11.37
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"Essere manager in un mondo sempre più piccolo. Quello che fino a ieri poteva suonare come un auspicio, oggi si configura come una stretta necessità. Il manager del futuro dovrà infatti avere una mente globale, un profilo aperto all’innovazione, e i piedi ben saldi, capaci di solcare con rapidità molteplici territori, al fine di cogliere i segnali della ripresa e di saperli interpretare". Così, in una nota, Eliana Grossi, presidente di Federmanager Bologna.

"Ma non basta -spiega- guardare fuori dal cortile di casa, occorre conoscere a fondo il sistemi normativo delle altre nazioni, per avviare un processo di armonizzazione e di integrazione, che dovrà essere funzionale allo sviluppo del business e più in generale al rilancio dell’economia. I cambiamenti in atto impongono una domanda di fondo sul destino della nostra categoria di dirigenti in un sistema industriale in profonda mutazione".

Su questo delicato tema, destinato ad avere importanti riflessi sull’intero tessuto delle nostre imprese, verterà il convegno 'I manager nel mondo globalizzato - contratti a confronto', che seguirà l'assemblea annuale di Federmanager Bologna, che si terrà il 19 giugno (a partire dalle 18,30, presso il Novotel Bologna Fiera, in via Michelino 73).

Apriranno il dibattito Rodolfo Monni e Matteo Fiocchi, Executive Compensation Rewards Senior Consultants di Towers Watson Italia, che offriranno un inquadramento contrattuale relativo al trattamento dei manager in alcuni Paesi di riferimento, come la Germania, la Francia, gli Usa e alcuni paesi emergenti. La discussione proseguirà con le testimonianze dirette di: Salvatore Cieri, direttore generale Finanza di Italdesign - Giugiaro, Gruppo Audi Volkswagen, focalizzate sul caso tedesco; Simona Robotti, hr director Gruppo Philip Morris International, racconterà la sua esperienza 'globetrotter' di manager all’estero; Giorgio Branchini, Europe compensation and benefit director di Sanofi, con una testimonianza sulla Francia.

Le conclusioni saranno affidate a Stefano Cuzzilla, presidente federale di Federmanager. Fabrizio Binacchi, direttore della sede Rai dell’Emilia Romagna, sarà il moderatore.

"Come è noto -riprende Grossi - il nostro contratto collettivo è unico in Europa. Un’eccezione giustificata da alcune nostre specificità, che ci distinguono, per esempio dalla Germania, nostro competitor industriale, in fatto di dimensione media delle imprese (le nostre sono per la maggior parte micro imprese condotte da imprenditori e componenti della famiglia). Anche negli assetti proprietari sono evidenti le difformità, che nel caso tedesco è quasi sempre separata dalla gestione".

"Se poi consideriamo -continua Grossi- che i sindacati dei lavoratori sono presenti nei consigli di amministrazione, possiamo renderci ben conto che stiamo mettendo a confronto realtà per molti versi incommensurabili".

"La conseguenza di questo ragionamento ci spinge a sostenere che, mentre oltralpe può risultare relativamente semplice sostituire il contratto nazionale di lavoro con contratti aziendali che prevedano una forte componente individuale, in presenza di un quadro nazionale di vigilanza delle tutele minime per i lavoratori come quello italiano, contrariamente a quanto troppo superficialmente molti osservatori sostengono, ipotizzare il superamento dei contratti nazionali appare molto difficile. Le prime ad essere penalizzate dalla mancanza di un quadro normativo sarebbero, infatti, proprio quelle pmi che sono, giova ribadirlo, la spina dorsale della nostra catena produttiva".

Chiaro il messaggio che arriva dall’Assemblea di Federmanager, rivolto non solo a manager e imprenditori, ma soprattutto all'esecutivo: "Occorre rispettare le peculiarità di un contesto come quello italiano, che ha una tradizione e un percorso di sviluppo storico molto preciso; nello stesso tempo, guai a perdere di vista tutto quello che sta avvenendo oltralpe, relativamente a tematiche sicuramente complesse, quali la previdenza, la previdenza complementare, l’assistenza, la sicurezza, gli infortuni sul lavoro, che se affrontate adeguatamente possono contribuire a rendere più moderno il mercato del lavoro e più efficiente il nostro sistema di welfare".

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