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Infortuni: Anmil, fenomeno resta grave, attuare norme Testo unico

Audizione del presidente, Franco Bettoni, in Commissione d’inchiesta del Senato.

Infortuni: Anmil, fenomeno resta grave, attuare norme Testo unico
12 novembre 2014 | 10.04
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Audizione del presidente dell’Anmil, Franco Bettoni, in Commissione d’inchiesta del Senato della Repubblica sugli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Il presidente ha riaffermato con forza che “il fenomeno resta grave e non lascia spazio ad ottimismi di alcun genere”. Oggetto dell’intervento del presidente Bettoni è stato infatti un bilancio, dal punto di vista formale e sostanziale, sull'efficacia del Testo unico 81/2008, al fine di individuarne i limiti e le prospettive di possibili integrazioni, riordino e razionalizzazione, anche alla luce delle modifiche prospettate dal Jobs Act.

È per questo che, entrando nello specifico dei provvedimenti in discussione in Parlamento, il presidente dell’Associazione, che rappresenta oltre 400.000 invalidi del lavoro e le famiglie dei caduti sul lavoro, ha sottolineato la necessità di “attuare con urgenza le previsioni del decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81 per eliminare le incertezze nella gestione della prevenzione da parte dei datori di lavoro, senza cedere alla tentazione improvvisa di inserire nel Jobs Act ulteriori semplificazioni estemporanee dei poteri ispettivi e di controllo”.

“L’Unione europea, nella nuova strategia per la salute e la sicurezza nel lavoro, si è posta l’obiettivo di garantire un posto di lavoro salubre e sicuro ad oltre 217 milioni di lavoratori in tutta Europa - ha aggiunto il presidente dell’Anmil - e ciò non vuol dire certamente un costo economico inutile per la competitività delle imprese, ma un investimento serio per ridurre il sacrificio della vita dei lavoratori e l’incidenza delle malattie professionali, che proseguono la loro costante crescita”.

Bettoni ha, inoltre, aggiunto: “La nostra proposta è di investire seriamente e senza indugi nella formazione professionale dei lavoratori, nel sistema per la qualificazione delle imprese e nell’educazione alla salute e alla sicurezza delle giovani generazioni, portando progetti come il nostro Icaro che si rivolge alla scuola elementare e il nostro Silos per gli studenti degli istituti superiori".

"Del pari, bisogna intervenire sui lavoratori esposti a rischi particolari, sulla sorveglianza sanitaria speciale, sull’aumento delle patologie muscoloscheletriche collegate alla movimentazione manuale dei carichi”, ha detto.

“Non possiamo abbassare la guardia - ha concluso Bettoni - né possiamo regredire nella tutela della salute e della sicurezza guardando solo all’efficientamento e al contenimento del costo del lavoro, per poi pagarlo in termini di morti, di mutilazioni, di malattie professionali sempre più costose comunque per tutti i cittadini contribuenti”.

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