Unicredit ai nastri di partenza: lunedì 6 febbraio inizia l'operazione da 13 miliardi, le azioni partiranno da un prezzo di 13,11 euro, il diritto di opzione verrà quotato invece a un prezzo di 13,05, secondo quanto calcolato da Borsa Italiana. Le azioni saranno offerte agli azionisti in ragione di 13 nuove ogni 5 possedute; il prezzo di sottoscrizione sarà pari a 8,09 euro per azione. Oggi in Borsa Unicredit ha chiuso in parità a 26,16 euro.
L'ammontare delle spese per l'aumento di capitale "è stimato in circa massimi 500 milioni di euro - emerge dalla nota di sintesi approvata dalla Consob insieme alla nota informativa diffusa oggi -, comprensivi di spese per consulenza, spese vive e delle commissioni di garanzia calcolate nella misura massima". I proventi netti derivanti dall'operazione in opzione, in caso di integrale sottoscrizione, sono stimati "in circa 12,5 miliardi". Dalla data della nota informativa, "per quanto a conoscenza dell'emittente", nessuno degli azionisti rilevanti ossia con partecipazioni pari o superiori al 3% di Unicredit, "né i membri del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale, né i dirigenti con responsabilità strategiche hanno espresso alcuna determinazione in ordine alla sottoscrizione" delle azioni in opzione nell'ambito dell'aumento di capitale.
Inoltre, la banca "non è a conoscenza di soggetti che intendano sottoscrivere una percentuale dell'offerta superiore al 5% della stessa". I soci che non sottoscriveranno l'aumento subiranno una diluizione del 72,22% della loro partecipazione nel capitale della banca in caso di integrale sottoscrizione della ricapitalizzazione. Fra i soci Unicredit, Fondazione Crt ha dato disponibilità a sottoscrivere l’aumento per la quota di sua competenza (2,5%), Fondazione Cariverona invece sottoscriverà fino al 73% della sua quota (2,23%).